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Autore

Maddalena Pepe

Anno

1985 -2010

Luogo

Arezzo/provincia

Tempo di lettura

2 minuti

Alla mi' mamma piaceva raccontare... a me ascoltare...

Mia madre, estrosa, comunicativa affabile con tutti, riusciva a mediare con il carattere taciturno, ombroso e orgoglioso del babbo dando, spesso, un giusto equilibrio al loro rapporto.

Sono nata a Pieve S. Stefano (AR) il 26 luglio 1942 da Francesco Pepe e Leprai Maria (Bruna), prima di tre figli. I miei genitori si erano conosciuti e sposati a Roma il 1 ° novembre del 1941. Mia madre, estrosa, comunicativa affabile con tutti, riusciva a mediare con il carattere taciturno, ombroso e orgoglioso del babbo dando, spesso, un giusto equilibrio al loro rapporto. Nativa di Pieve S.Stefano era a servizio presso una famiglia da quando aveva dovuto lasciare il paese qualche anno prima, poiché dopo aver conseguito il diploma di "Avviamento al Lavoro" l'umile condizione familiare non le aveva consentito di proseguire la pratica in un ospedale per diventare levatrice.

Mia madre

Nei ricordi di bambina
ti rivedo giovane e bella,
intelligente e ambiziosa
amavi la vita.
Ma essa, la vita,
non fu buona con te
e ti provò con sacrifici
e dolori.
lo ricordo le tue ribellioni:
ai miei occhi di bimba
quasi incomprese.
Poi ... superate le difficoltà ...
l'indomito desiderio
di rivalsa,
ti portava, amazzone
combattiva,
di nuovo incontro alla vita,
che amavi
... così giovane e bella ...

Attesero con gioia, insieme ai nonni materni, Francesco e Italia Gennaioli, la mia nascita e condivisero i disagi del tempo di guerra.

Mio padre, nato a Spinazzola ( BA ) era militare a Roma. L'incontro casuale fu importante per entrambi, tanto che dopo pochi mesi si sposarono e rimasero insieme per 62 anni. Dopo il matrimonio si stabilirono alla Pieve in casa dei nonni alla Fonte dei Fossi dove sono nata. La loro è sempre stata una vita di sacrifici, tribolata e sofferta come per molti in quell'epoca, ma la speranza di tempi migliori era lo stimolo per affrontare un nuovo giorno; il lavoro l'aiuto e la forza concreta per vivere con dignità. Attesero con gioia, insieme ai nonni materni, Francesco e Italia Gennaioli, la mia nascita e condivisero i disagi del tempo di guerra. La nonna malata, morì che io avevo un anno e mezzo.

26 luglio 1942

I Nonni

Il nonno ritorna dal Borgo,

dopo una giornata di lavoro.

Lungo il viale

che porta alla casa,
il cavallo trascina
lentamente il baroccio.
Nonna Italia seduta
in cima alle scale esterne,
aspetta il nonno.
Scende con fatica,
emozionata ma gioiosa grida:
"Cecco, Cecco,
è nata una cittina, è ritornata
la nostra Maddalenina "
Così i nonni scelsero
il mio nome, a ricordo
della loro figlia morta
prematuramente
e tanto amata.
Per qualche tempo
fui la loro ragione di vita,
poi troppo presto,
ci lasciarono per sempre.