Scheda di dettaglio
Sinossi
Alla fine del 1944, Walma Montemaggi inizia a lavorare in una fabbrica chimica specializzata nella produzione di fiammiferi. Ben presto diventa un’operaia qualificata e comincia a partecipare alle prime lotte sindacali per migliorare salari e condizioni di lavoro. Dopo quattro anni in fabbrica, il Partito Comunista Italiano le propone di frequentare un corso di formazione politica femminile a Milano. Walma accetta e vive un’esperienza fondamentale, che le consente di entrare in contatto con molte ex partigiane, alcune delle quali reduci dai campi di prigionia nazisti. Terminato il corso, torna a lavorare in fabbrica, ma poco dopo il PCI le affida l’incarico di organizzare le giovani della Federazione giovanile provinciale del partito. Walma decide allora di licenziarsi per dedicarsi interamente all’attività politica. Nel 1953 è in prima linea nella lotta al fianco dei circa duemila operai della Pignone, la più grande fabbrica di Firenze, per scongiurarne la chiusura. Le madri, mogli e sorelle degli operai si organizzano per ottenere una loro rappresentanza, e Walma diventa la loro delegata nei rapporti con il sindaco Giorgio La Pira. Grazie anche all’intervento di Enrico Mattei, La Pira riuscirà a evitare la chiusura dello stabilimento, salvaguardando il futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie.