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Autore

Leonora Palazzeschi

Anno

-

Luogo

Arezzo/provincia

Tempo di lettura

1 minuto

[...] Con la mia sorella Marietta

Il nostro babbo che parlava il tedesco cominciò a dialogare con i soldati per distrarli.

Un giorno a Strazzano, mentre le nostre famiglie erano uscite, nel letto di un torrente essiccato dal sole estivo, ricoperte di frasche per proteggersi dai detriti dalle esplosioni e per nascondersi, i Tedeschi ci fecero prigioniere. Il nostro babbo che parlava il tedesco cominciò a dialogare con i soldati per distrarli. Così riuscimmo a scappare entrando in una siepe di spine e attendemmo che i Tedeschi se ne andassero con gli altri prigionieri verso Cerbaiolo e finalmente essere libere di tornate dai nostri cari nel fosso. Il mio babbo a sua volta riuscì a liberarsi a Bascio e tornò dalla nostra mamma. Nel fosso i nostri figli avevano fame, c’erano solo castagne secche. A “gattoni” lungo il fosso riuscimmo a raggiungere una casa dove trovammo latte e caffè d’orzo che salvò dalla morte i nostri piccoli figli.