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Autore

Rossella Canaccini

Anno

1968 -1969

Luogo

Livorno

Tempo di lettura

8 minuti

Diario dal Vietnam di un'adolescente

Io non volevo che andassero avevo paura che gli succedesse qualcosa magari magari che gli sparassero addosso. E' buio e le armi non hanno occhi.

CHU-LAI  5/1/969

Che giornata oggi c'è da diventare matti. Come dicevo ieri Franca ha la polmonite e sapete ora che sono le 2,30 dove di trova all'ospedale militare insieme a Daniela. Il dottore ha detto che è molto grave, ma ora vi racconto tutto dall'inizio. Come sempre la sera dopo aver fatto lo SHOW siamo tornata alla nostra abitazione. Franca si sentiva già un po male perciò la abbiamo messa subito a letto. Fuori pioveva come Dio la mandava perciò fortissimo. Il Saggini era rimasto a mangiare. Dopo poco Franca ha cominciato a piangere e a lamentarsi. Noi ci siamo impaurite e dopo aver aspettato invano circa 10 minuti che si calmasse, Viviana a deciso di andare a chiamare il Saggini che si trovava ancora a mangiare. Fuori intanto pioveva fortissimo Daniela e Viviana hanno cominciato a prepararsi. Io non volevo che andassero avevo paura che gli succedesse qualcosa magari magari che gli sparassero addosso. E' buio e le armi non hanno occhi. Viviana non mi ha dato ascolto è uscita con Daniela in cerca del caro Mister Saggini. Siamo rimaste li sole io e Manuela mentre Franca continuava a piangere e a lamentarsi e noi avevamo una paura da morire. Io cercavo di calmare Franca ma non ce la facevo. Dopo poco sono tornate Viviana e Daniela bagnate fino alla punta dei piedi il caro signor Saggini era introvabile. E' già la seconda volta che ci lascia sole e quasta volta non è una bazzecola. Franca continua a piangere. Finalmente ce l'abbiamo fatta a reperire un dottore. Caricata Franca che non accennava a calmarsi sull'ambulanza siamo partite in fretta e furia alla volta dell'ospedale. Quel merda di Saggini non si vedeva ancora. Ci siamo trovate sole per il mondo, meno male c'è Viviana e a lei non mancano le iniziative. Hanno fatto tutte le analisi a Franca la abbiamo dovuta lasciare all'ospedale come dicevo all'inizio è molto grave. Ora sono a letto piena di pensieri. Buona notte sono stanca. Spero di non dover fare la corsa al rifugio.

 

CHU-LAI 6/1/969Stamattina non ce l'abbiamo fatta ad alzarci prima delle 11. La stanchezza ci ha sopraffatto. Appena pronte abbiamo cercato un mezzo per andare all'ospedale. Dopo varie peripezie, non sapendo parlare inglese, e perciò arraggiandoci con i soli gesti delle mani siamo riuscite a trovare un imbarco. L'ospedale era piuttosto distante e noi non vediamo l'ora di avere notizie di Franca; siamo molto preoccupate. Finalmente abbiamo visto l'ospedale. Franca e Daniela erano dietro a un separe in fondo ad una stanza dove c'erano numerosi feriti la maggior parte che si lamentavano insistentemente. La visuale non era molto bella anzi piuttosto impressionante. In quel momento mi sono ricordata che ci trovavamo nel Viet-Nam nel bel mezzo di una guerra e che ci sono morti e quei poveri ragazzi che si trovavano li quasi per morire mi hanno fatto tanta impressione. Erano veramente straziati pensare che poche ore p1ima erano come me. Mi è venuta tanta paura. Forse mi ero dimenticata che qui tanta gente muore e che i proiettili non guardano in faccia a nessuno. La fifa c'è sempre stata, ma ogni giorno che passa aumenta sempre di più spero che non diventi un ossessione altrimenti sarebbe finita. Ci siamo sacrificate tanto e ora sarebbe triste tornare via con una manciata di sabbia fra le dita. Ora ci siamo e dobbiamo andare avanti. Forza e coraggio. Ho un po straviato torniamo a Franca, hanno fatto l'ipotermocrisi ma ora sta un po meglio. Speriamo che non ci siano complicazioni e che la nostra buona stella ci accompagni sempre.

La cosa che mi ha fatto più colpo e stato un bambino di 4 anni ferito ad una gamba chee urlava e chiamava la sua mamma faccia veramente male al cuore

 

CHU-LAI 7/1/968

Franca oggi ha cambiato ospedale. Questo è ancora più distante. Il termocrisi ce l'ha ancora e lo doveva tenere forse per 3 o 4 giorni. La sua salute lascia molto a desiderare da quello che abbiamo potuto capire e noi siamo molto preoccupate. Ci hanno detto che ha l'acqua ai polmoni e quando lo abbiamo saputo per un pelo non ci è preso un accidente, non è una cosa da scherzarci. Cerchiamo una soluzione per il più presto possibile. Lei non si può muovere per sette giorni perciò dobbiamo rimanere qui a Chu-Lai. Se ci penso mi sembra di impazzire, il tempo qui non passa mai. Anche in questo nuovo ospedale ci sono feriti fra di questi anche un U.C. Povero disgraziato gliene fanno di tutti i colori, hanno odio per quest'uomo disumano. Stava piangendo e lamentandosi cosi loro perchè non disturbasse gli hanno messo un cerotto alla bocca che gli copriva quasi tutto il viso. Le punture invece di dargliele le tiravano come se fosse un bersaglio. Io pensavo che queste cose si vedessero solo nel films e invece esiste e la colpa è tutta di questa sporca guerra. Gli americani dicono pero che quando prendono uno di loro sono veramente dei selvaggi. Io penso solo che il mondo è uno schifo e che sono gli uomini assetati di potere che lo rendono cosi insulso e incivile. Comunque tornando a Chu-Lai non vedo l'ora che questi giorni passino e di arrivare al più presto a Saigon con Franca ben rimessa al nuovo.

 

CHU-LAI 8/11/969

Oggi io e Viviana abbiamo fatto compagnia a Franca, percio ora ci troviamo in una corsia dell'ospedale. Il tempo passa lentamente e io penso come abbia fatto Daniela a resistere qui dentro quasi 3 giorni. Noi cioe io e Viviana dorn1iamo in un lettino insieme, vestite. Io mi sono molto annoiata ma sono contenta di essere qui insieme a vivi altrimenti laggiù senza lei sarei stata peggio. Ogni tanto giravo per la corsia tanto per fare qualcosa di diverso anche se quello che vedevo era molto impressionante. La cosa che mi ha fatto più colpo e stato un bambino di 4 anni ferito ad una gamba chee urlava e chiamava la sua mamma faccia veramente male al cuore. la sua ferita era stata provocata da una bomba a mano che aveva trovato vicino alla sua casa. C'era anche una donna tutta bruciata di conseguenza sfigurata, un V.C. gli aveva tirato addosso del petrolio poi gli aveva dato fuoco. Non ha fatto altro che piangere ora disgraziata per tutta la vita. Alle 11 hanno spento la luce e così siamo amdate a letto ora speriamo di dormire

 

CHU-LAI 9/1/969

Stamattina alle 10 sono venuti a darci il cambio rimane Daniela. Con nostra grande sorpresa cioè mia e di Viviana ci siamo trovate davanti gli occhi Ed, uno dei nostri amici negri di Danang. La sorpresa è stata grande quanto la felicità di rivederlo e stato un pensiero gentile che noi non ci aspettavamo. Si sono veramente affezionati a noi. Siamo stati tutto il giorno insieme ed è stato molto bello. Parte domani mattina e ha detto passa a salutarci. Abbiamo parlato quasi sempre di quando verra a trovarci in Italia. Gli ho promesso che gli regalo "Angeli negri" perche a lui piace moltissimo. E veramente una brava persona e io credo di volergli un po' di bene. Ci ha anche detto che Bill, un altro negro è stato promosso tenente. Pochi minuti fa cioe quasi alle 1 ci siamo salutati. L'addio a domattina.