Scheda di dettaglio
Marina Zampolini
Gli ultimi tre anni con il babbo. Diario della figlia di un ultranovantenne
Estratti Diario: 4
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Sinossi
Da giovane, Alfredo Zampolini scrive di notti insonni e di piccole mani da stringere e accudire, di quell’amore nuovo e totalizzante che lo ha reso padre.
Anni dopo, ormai anziano, affida quelle pagine alla figlia Marina, insieme a una dedica piena d'amore.
Ed è come se Alfredo passasse a Marina non solo il testimone della cura, ma anche quello della scrittura: Marina lo raccoglie e nel momento in cui il padre vive la fragilità della vecchiaia, è lei a vegliarlo, a restituirgli quell’amore incondizionato e a raccontarlo in un diario.
Alfredo introduce Marina alla vita, Marina aiuta Alfredo a congedarsi da essa. 
E, proprio come Alfredo affidò  al suo diario i primi mesi di vita della figlia, Marina affida alla scrittura la memoria degli ultimi mesi del padre, restituendo così la loro storia a un nuovo sguardo.
In questo dialogo tra passato e presente, tra padre e figlia, la scrittura diventa il filo che lega le generazioni, la testimonianza di un amore che si trasforma senza mai spezzarsi.
Prefazione
Marina Zampolini
Dedica di Marina al padre Alfredo
2021: quest'anno, caro babbo, compiresti 100 anni, se tu non avessi concluso la tua vita terrena nel 2015, alla vigilia del 94° compleanno. Per tanto tempo ho pensato a come sarebbe stato il tuo centesimo compleanno: sognavo per te una giornata sfavillante, con i palloncini colorati, le candeline, tutto il quartiere in visita nel salotto di casa, il Sindaco venuto a farti gli auguri, ed io felice e fiera, come se la tua longevità fosse anche una mia conquista. Ora che non sei più tra noi, immagino comunque una festa, silenziosa, con il mio sguardo fisso nei tuoi occhi verde-marrone, luminosi come un bosco alle due del pomeriggio in un giorno di sole, profondi e misteriosi come il segreto della tua capacità di creare (e di cose ne hai create tante, e bellissime, fino a tarda età!). In questo magico momento io ti direi:" Babbo, vorrei contraccambiare un regalo: come tu hai mandato nel 1987 all' ArchivioDiaristico, "a disposizione degli italiani", il diario dei primi tre anni della mia vita e della tua paternità "E' nata una figlia!", scritto da te nei primi anni cinquanta, così io voglio ora mandare allo stesso Archivio il diario delle emozioni che ho vissuto, come figlia, negli ultimi tre anni della tua vita. Il tuo, babbo, è un lungo diario, vivace e denso, che segue passo passo il percorso della mia crescita; il mio è un breve diario, semplice e frammentario, che cerca di cogliere le emozioni prodotte in me dal tuo inevitabile declino senile. Tu, alcuni anni fa, ti scusavi con me, ormai adulta ed "istruita", per il linguaggio "svenevole e dolciastro"" del tuo diario "( "ma quell'epoca era fatta così"); io mi scuso con te per la pochezza del mio scritto, nato, come il tuo, dall'amore, ma intriso di dolore. Il dolore, babbo, rende più corto il respiro, più basso il volo, più stentate le parole, ma so che a te questo mio scritto piacerà lo stesso". "Ma gli italiani- mi domanderai tu con la tua arguzia - gli italiani nel 2021 saranno ancora interessati ai diari familiari?" "Babbo, io penso proprio di sì, perché l'amore fra genitori e figli è sempre e comunque indispensabile alla vita". 
La tua affezionatissima figlia Marina