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Scheda di dettaglio

Autore
Nome cognome
Luciano Sansoni
Data di nascita
1924
Sesso
m
Luogo di nascita
Venezia
Livello di scolarizzazione
Laurea
Diario
Consistenza
55 p.
Natura del testo
Dattiloscritto: 3 Formato Digitale: 1 Fotocopia originale: 2
Tempo della scrittura
1943 -1944
Estremi cronologici
1939 -1944
Provenienza geografica
Venezia
Soggetti
Alleati Alleati anglo-americani Antifascismo Armistizio dell'8 settembre <1943> Bombardamenti Fascismo Fuga Giovinezza Guerra mondiale 1939-1945 Infanzia Leva militare Partigiani Resistenza Rifugi Violenza
Parole chiave
Armistizio Comitati di liberazione nazionale
Luoghi del racconto
Bologna Firenze Lodi Milano

Luciano Sansoni

Guerra 1939-1945

Un giovane antifascista moderato decide di rifiutare la chiamata alla leva della Repubblica Sociale dopo l'armistizio dell'8 settembre.

Guerra 1939-1945

Sinossi

Luciano è un ragazzo quando l'Italia entra nella Seconda guerra mondiale. Frequenta il Politecnico di Milano, vuole diventare ingegnere. E' un antifascista moderato che decide, d'accordo con il padre, di rifiutare la chiamata alla leva della Repubblica Sociale dopo l'armistizio dell'8 settembre. Il suo diario nizia all'indomani della data fatidica: dalla clandestinità segue l’evolversi degli eventi fino a marzo 1944, quando, sentendosi braccato, decide di consegnarsi alla 5ª Legione di artiglieria contraerea a Varese. Dopo un periodo di addestramento tra Bologna, Varese e Milano, il padre orchestra un piano audace: permettere a Luciano di fuggire oltre il fronte, nascosto su un furgone diretto a Firenze.

È un tentativo rischioso, ma riesce. Nel giugno del ’44 Luciano è a Firenze, ancora occupata dai tedeschi e sull’orlo della liberazione. Vive da vicino i combattimenti e le settimane di attesa, raccontando paure, privazioni e episodi di guerriglia urbana. Tra i ricordi, anche la costruzione di un pozzo improvvisato nel cortile del palazzo per sopperire alla mancanza d’acqua.

Dopo la liberazione, il diario continua a dare voce a un’Italia ferita: miseria, vendette, e le cicatrici di un dopoguerra che fatica a trovare pace. Lo scritto si interrompe nel dicembre 1944.