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Scheda di dettaglio

Autore
Nome cognome
Houda Latrech
Data di nascita
1998
Sesso
f
Luogo di nascita
Fez
Livello di scolarizzazione
Diploma scuola media superiore
Diario
Tipologia testuale
Memoria
Consistenza
4 p.
Natura del testo
Dattiloscritto, Formato Digitale
Tempo della scrittura
2019
Estremi cronologici
1980-1989/2019
Provenienza geografica
Marocco
Soggetti
Emigrati Emigrazione Famiglie Immigrati Immigrati africani Immigrati marocchini Immigrazione Introspezione Scuole Stranieri Studio
Parole chiave
DiMMI, Diari Multimediali Migranti Emigrazione esterna Famiglia Migranti Scuola
Luoghi del racconto
Genova Varese

Houda Latrech

Identità

La scelta di una ragazza che arriva in Italia a quattro anni e fa della lingua di Montale la sua arma per realizzare il sogno di integrazione del padre, che vive nella sospensione senza voce dell’esilio.

Cantilenano le onde è prodotto grazie al contributo di Premio Lucia 2021. Cantilenano le onde è un lavoro radiofonico che nasce dalle conversazioni di Houda Latrech e Alice Pontiggia, avvenute sulle sponde di alcuni dei corpi d’acqua che fanno parte delle loro storie. L’acqua di questi fiumi, laghi o ruscelli, ha inevitabilmente attraversato entrambe. Quali memorie trasportano le loro gocce? Un flusso di parole che le porterà a confrontarsi sulla costruzione delle loro identità, i legami che hanno con le geografie in cui sono nate, quelle in cui sono cresciute e le emozioni che da tutto questo scaturiscono. Questo dialogo si è costruito a partire da un estratto di Scegliere, il diario di Houda, pubblicato ne Il confine tra noi. Storie migranti, l’antologia dei racconti finalisti del progetto DiMMi 2019.
Cantilenano le onde Alice Pontiggia
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Sinossi

Un’identità, anzi due, fuse in una sola. Houda è una tela sulla quale il padre proietta il suo sogno, un sogno che prende la forma dell’esilio, all’inseguimento di una luce: l’Italia.
Houda ha quattro anni quando con la madre e la sorella raggiunge il padre in Lombardia. La scelta del padre plasma la sua identità: l’Italia è per lui l’uscita dal labirinto, per lei l’inizio.
E allora è necessario scegliere un terreno fertile per fare attecchire le radici. E questo terreno per Houda sono le parole della lingua di Montale. Le parole devono essere scritte, ma anche declamate. E allora fogli, microfoni, palchi, per un’unica missione: il riscatto, il suo, ma ancor più quello del padre, che ama l’Italia di un amore a senso unico, lui, l’uomo a cui hanno rifiutato la benzina il giorno in cui ha finalmente potuto permettersi un’auto. Sta a lei prendere posizione, testimoniare, raccontare, fare da contrappeso a quell’uomo, lei salda a terra, mentre lui sta sospeso dall’altre parte del filo: “lui lavorava e io studiavo con la stessa diligenza, un sogno parallelo, senza sapere che fossi io il suo sogno…” . E allora Houda fa sue tutte le battaglie, rincorre le opportunità, avanza più veloce degli altri. E come un’atleta prende la rincorsa e partecipa a premi letterari, integra la facoltà di Giurisprudenza, il Network Italiano dei Leader per l’inclusione, quello di Religion for Peace e infine il gruppo Studenti musulmani dell’Università Statale di Milano. Ma ancora il sogno non è compiuto, perché il libro che contiene il racconto del padre non è ancora stato scritto.
“Scrivilo”, le dice lui ogni giorno. 

 

La storia di Houda è presentata all'interno dell'antologia dei racconti finalisti del concorso "DiMMi, Diari Multimediali Migranti 2019" pubblicata nel 2020 da Terre di mezzo con il titolo "Il Confine tra noi, Storie migranti". Antologia a cura di Natalia Cangi, Patrizia Di Luca, Alessandro Triulzi. Prefazione di Michele Colucci. Testi di Mamadou Diakite, Fatima Mohamed Abdullahi, Olawale Williams, Falaye Sissoko, Paule Roberta Yao, Houda Latrech, Nahida Akhter, Maia Tsertsradze, Seydi Rodriguez Gutierrez, Liudmila Florenta, Tatjana Vukic, Carlos Roberto Rodriguez, Mouhamadou Lamine Dia, Ndack Mbaye, Atdhe Lusha, Alejandro Luis Vidangos.