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Scheda di dettaglio

Autore
Nome cognome
Furio Aceto
Data di nascita
1921
Sesso
m
Luogo di nascita
Saluzzo
Livello di scolarizzazione
Diploma scuola media superiore
Mestiere/Professione
Ufficiale dell'esercito
Diario
Consistenza
137 p.
Natura del testo
Audiocassetta: 1 Dattiloscritto: 4
Tempo della scrittura
1943 -1945
Estremi cronologici
1943 -1945
Provenienza geografica
Cuneo/provincia
Soggetti
Antifascismo Armistizio dell'8 settembre <1943> Briganti Cavalleria Eserciti Guerra mondiale 1939-1945 Linea gotica Militari tedeschi Nemici Partigiani Patriottismo Rastrellamenti Resistenza Rifugi Sfollati Ufficiali Viaggi
Parole chiave
Banditi Brigate partigiane Clandestinità Combattimenti Giustizia e Libertà Liberazione Organizzazioni clandestine Regio esercito Repubblica di Salò Sfollamento Stendardo
Luoghi del racconto
Anguillara Sabazia Boves Bracciano Cascina San Michele Cuneo/provincia Mandovì Pordenone Rignano Flaminio Roma Roma/provincia

Furio Aceto

In cammino per la libertà. Diario dal 25 luglio 1943 alla Liberazione

La storia di un Ufficiale del Regio esercito che in seguito all'epilogo dell'8 settembre 1943 sceglie di non aderire alla Repubblica di Salò e di passare alla lotta partigiana.

In cammino per la libertà. Diario dal 25 luglio 1943 alla Liberazione
Furio Aceto alla Scuola di Cavalleria di Pinerolo

Sinossi

Nato a Saluzzo in provincia di Cuneo nel 1921, nel 1942 frequenta la scuola di Cavalleria a Pinerolo. Nel ’43 si sposa con Vittorina poco prima della caduta di Mussolini: l’epilogo dell’8 settembre è già nell’aria e Furio viene richiamato con il suo Reggimento, il Lancieri Vittorio Emanuele II, a difendere Roma. Quando scatta l’occupazione nazifascista Furio partecipa alla fragile difesa di Roma, portando in salvo lo stendardo del reggimento. Ma il Regio esercito si dimostra incapace di una resistenza organizzata. Posto di fronte al bivio generazionale sulla scelta da compiere, Furio espone le sue perplessità. Passando attraverso non pochi tormenti, alla fine sceglierà di non aderire a Salò e di passare alla lotta partigiana, tornando tra le sue valli piemontesi, intorno a Boves dove agisce una delle prime bande di ribelli e dove è attivo anche il fratello Ezio. Per Furio è la decisione più coerente con il suo percorso di vita. Ma Aceto sa anche che le vie che portano a scegliere una parte o l’altra sono le più disparate e che ogni caso va preso in esame singolarmente. Come dimostra un incontro fortuito che, dopo essere entrato in clandestinità, ha con un suo ex commilitone passato con i repubblichini, e al comando d’una pattuglia in procinto di arrestarlo. . È il preludio di una stagione di sofferenze ma anche di grandi entusiasmi, che Furio vivrà da comandante partigiano tra le valli del cuneese e dell’astigiano, fino a guidare la Brigata dell’Ordine come vice-comandante nella Liberazione di Savona dell’aprile ’45.

 

La storia di Furio ha vinto il PREMIO PIEVE SAVERIO TUTINO nel 2021 ed è stata pubblicata da Terre di mezzo nel 2022 con il titolo  “La via della libertà. Storia di un ufficiale che divenne partigiano”.