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Autore

Sadou Thierno Sow

Anno

-

Luogo

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Tempo di lettura

8 minuti

La forza dei sogni

[...] non fu facile dire ciao a quei ragazzi che avevo ottenuto una relazione ottima, soprattutto non fu facile per me staccarmi dall’abbracio caloroso di Fabrizio [...]

oggi è proprio la data indimenticabile nella mia vita, ricordo che era il 27 ottobre del 2016 che mi trovo sul territorio italiano. Dopo esser passato in vari centri di identificazione ci hanno spartiti nelle varie strutture sociali, ora mi trovo nel sud dell’Italia in sicilia, abito con quasi 30 ragazzi di nazionalita diverse in una casa acogliente di due piani. Il gestore della struttura si chiama Fabrizio è un uomo intelligente e gentile e che ha viaggiato molto, la casa ove abitavamo era gestita dalla chiesa, in tutta le casa sono presenti delle statuette di santi e cose del genere, la casa era proprio spirituale, ci ha fatto fare delle visite mediche e ci ha fatto fare una chiamata di cinque minuti ciascuno, io ho chiamato mamma ma in realta non ho potuto dire niente, dopo quasi tre anni che non ci siamo sentiti ero senza parole, non riuscivo a crederci che era la voce di mamma mi lascio far andare dai brividi. La prossima settimana era prevista il mio trasferimento in campania nella provincia di salerno precisamente a Polla domani sara lunedi, dopo una settim[a]na che abito nel centro sociale di sicilia se devo essere piu preciso nel comune di ciminna un paese un po lontano da palermo finalmente io e tre altri ragazzi saremo trasferiti, la notte la passamo a giocare alla dama che avevamo disegnato noi stessi con un penerello su una carta di cartone, e i invece delle pedine avevamo usato dei tappi di bottiglie di colori diversi, ci siamo aggiunti sui reti sociali dove finora riesco a sentire alcuni di loro. La mattina del lunedi, dopo aver finito di far colazione preparata da seby, abbiamo fatto qualche attivita artistica e abbiamo fatto delle foto in gruppo che finora quando le guardo mi fanno venire la nostalgia mi fanno viaggiare indietro nel tempo, mi fanno venire voglia di riv[iv]ere quel tempo quando mi sentivo piu forte dentro e si vedeva la vendetta nei miei occhi ed ero orgoglioso di me stesso per essere arrivato in italia. Ilsole ha gia culminato si trova proprio al centro del cielo ho guardato sull’orologio e segna che è gia mezzo giorno ecco vedo arrivare anna e bruno due operatori del centro iskra di Polla e mi dicono di repararmi e andiamo, non fu facile dire ciao a quei ragazzi che avevo ottenuto una relazione ottima, soprattutto non fu facile per me staccarmi dall’abbracio caloroso di Fabrizio ma ormai ero gia abituato ho c[o]nosciuto molta gente in vita mia non ho mai potuto stare a lungo e finisco sempre di sparire, sembro un giovane nomade.

È gia mezzanotte ho sonno ma non riesco a dormire c’e una bellisima canzone di rock dei anni 80 in corso, e ho gli occhi bagnati di lacrime, pensavo ai paesi che ho attraversato, quanta gente ho conosciuto [...]

Ora siamo partiti della sicilia ancora vedo le mani di ciao, gli abbraci che mi scambiavo coi ragazzi, ci stiamo allontanando da ciminna ora siamo sull’autostrada, non ho ancora fatto conoscenze profonde con bruno e anna perché non conosco niente nella lingua italiana, sono sbarcato in Italia, parlavo solo francese e inglese pero anna capiva un po di francese e di inglese quindi quando avevo bisogno di qualcosa gia potevo rivolgermi a lei invece bruno che parlava solo italiano con un accento napoletano si faceva capire dai gesti. Durante gli anni di viaggio ovvero da quando sono arrivato in Italia ho cominciato ad ascoltare vari generi di musica come il rock, il jazz un po di pop ed il rap che è il mio preferito, perche quel genere mi rispecchia. Quando i cantanti rappano vedo la mia propria storia nei loro testi, la maggiore parte dei rapper sono ragazzi di strada che raccontano le loro storie cantando su una base. Sono sempre stato appasionato del rap come genere di musica, invece al livello sportivo mi è sempre piaciuto il basket per motivi di gusti, e per la ragione che la maggior parte dei giocatori di basket sono dei afro americani, tipo jordan anche se quando brillava ero piccolo pero ha lasciato la sua storia. È gia mezzanotte ho sonno ma non riesco a dormire c’e una bellisima canzone di rock dei anni 80 in corso, e ho gli occhi bagnati di lacrime, pensavo ai paesi che ho attraversato, quanta gente ho conosciuto ormai sembrano che non sono mai esistiti, mi ricordo quando campavo nelle vie dell’Algeri come un barbone, quando scalavo le montagne di sabbia algerine, pensavo al calore e al vento terrificante del deserto, pensavo al terrore della Libia quando sentivo i colpi di bombe e di spari quando venivo sfruttato e venivo sottomesso a lavori di forza che non coincidono alla mia età, quando ho attraversato il terrore del mediterraneo, quando ho visto persone morire nel caldo del deserto e alcuni sparati senza pieta, altri morti nel neufragio del mediterraneo, pensavo soprattutto a quanto sono stato forte a affrontare tutti i vincoli che ho incontrato durante quel famoso viaggio.

Ormai credo che sia ora di parlarne del mio futuro ma ce un problema, non capisco niente d’italiano [...]

È mezza notte siamo in calabria, anna e bruno hanno comprato i biglietti per salire dentro la nave e raggi[u] ngere l’altra parta della penisola, alle 4 di mattina gia eravamo arrivati a polla, dove vivevano 15 ragazzi. Ho completato il numero totale di ragazzi 16, quella notte l’operatore in turno era dino un un altro ragazo che parlava francese come me, ora mi trovo in una casa sicura e credo di poter pensare al mio futuro ma chissa come saranno i giorni che stanno venendo, la mattina seguente ho fatto conoscenze con tutti gli altri ragazzi, ci siamo presentati l’uno all’altro, lo psicologo è venuto, abbiamo scambiato qualche parola e l’ho raccontato la mia storia con l’aiuto di marco, un altro operatore che parlava francese. Come in ogni casa ci sono regole mi hanno spiegato tutte le cose che bisognava sapere, mi hanno dato delle ricariche, ho chiamato a casa e mi sono sentito con tutti dai nonni fino ai cugini. Ormai credo che sia ora di parlarne del mio futuro ma ce un problema, non capisco niente d’italiano, ho fatto una richiesta di frenquentare la scuola perche ero ancora nella fase obligatoria, ma purtroppo la risposta non fu positiva essi dissero che sono ancora in un centro di primo acoglienza quindi non mi potevano far frequentare le lezioni normali, dicendo che le regole del ministro d[e]ll’interno non prevedono ma per fortuna c’era un corso volontario di pomeriggio organizzato da una maestra della scuola di polla dove andavamo tre volte durante la settimana. Gia nel giro di tre mesi conoscevo abastanze espressioni italiane, con l’aiuto della maestra a scuola e di marco ovviamente che mi ha insegnato le mie prime parole in italiano, sapevo gia chiedere qualcosa in italiano, potevo andare al supermercato da solo, chiedere informazioni addirittura fare l’interprete per alcuni ragazzi che non parlavano italiano, impiegai tutto l’anno scolastico a sgobbare per imparare l’italiano giorno e notte nella rabbia e nella speranza di poter continuare gli studi una volta arrivato nel centro di seconda accoglienza.