Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Privacy completa.

Logo Fondazione Archivio Diaristico Nazionale

Autore

Angelo Gaccione

Anno

-

Luogo

-

Tempo di lettura

4 minuti

Lettere ad Azzurra - uno scrittore scrive a sua figlia

Ma tu eri decisa ad esserci, a pretendere il tuo diritto alla sopravvivenza, per fortuna...

Lettera n.4

Caro pettirosso,

ce l'abbiamo fatta! hai superato brillantemente la prova, e finalmente ci lasciamo alle spalle un periodo che ci ha segretamente angosciati. Il terzo mese della tua vita è ormai definitivamente alle spalle, ed un mese piú amico e sereno scorre più velocemente verso un altro traguardo, restituendoci quella serenità che avevamo smarrito. 

Caro pettirossino, ci hai tenuto in ansia un bel po'.Per tutto il terzo mese, finché non hai varcato abbondantemente la soglia, hai tenuto me e tua madre come sospesi pericolosamente su una corda, in un precario equilibrio, e di sotto vedevamo l'abisso in agguato, un vuoto tetro e minaccioso pronto ad inghiottirci. Lo spavento peggiore ce lo hai dato una notte, proprio verso lo scadere del terzo mese. La mamma si era alzata per scaldarsi un po' di latte (da quando tu avevi dato i primi segnali, aveva sempre dei vuoti allo stomaco, e doveva lenirli mangiando);

quella notte non volle svegliarmi, come faceva d'abitudine, forse le dispiaceva vedermi tutte le notti sveglio, dopo qualche minuto sentii che mi chiamava, con una voce implorante e disperata: mi svegliai di soprassalto e la vidi afflosciarsi senza vita in mezzo alla stanza.

Mi precipitai dal letto chiamando la zia che dormiva nell'altra stanza, e la soccorremmo in un baleno. La mamma rivenne qualche secondo più tardi, ma quella caduta(fortunatamente di lato), mi procurò brividi lungo la schiena: ero convinto che fosse successo l'irreparabile, e già mi immaginavo la rovina che si sarebbe abbattuta su tua madre.

Ma tu eri decisa ad esserci, a pretendere il tuo diritto alla sopravvivenza, per fortuna, e qualche giorno dopo ce ne davi la prova scalciando e guizzando nella tua piscinetta, più viva e più dinamica che mai.

Ho pronto due nomi per te se sarai una bambina, da scegliere l'uno o l'altro, giacché toccherà a me darti un nome se sarai una bambina: questi sono i patti con tua madre.

Ora tutto è passato, e questo mese che viene definito di "equilibrio riacquistato", scorre lieto e spedito verso una soglia più sicura.

E tua madre? Si arrotonda giorno dopo giorno, aumenta di peso alquanto rapidamente, perdendo i lineamenti di un tempo che la rendevano una eterna signorina. Si fa piu donna, matura e pacata, più attenta ed apprensiva, come una stagione piú matura e rigogliosa, pronta a dare un frutto importante, il frutto piu bello: la vita. La tua vita.

Caro pettirossino, dovresti vederla...in questa nuova mise sovrabbondante!

Fiera ed orgogliosa della sua liebe prominenza, ruota in un premaman ampio, forse un po' troppo precoce, da ispirare tenerezza. E con una punta di vanità si compiace delle congratulazioni che riceve, ed è felice di rispondere alle domande che le fanno.

Ed io? Io già penso: mi somiglierà? Provo ad immaginare come sarai: una specie di sogno indistinto. Ho pronto due nomi per te se sarai una bambina, da scegliere l'uno o l'altro, giacché toccherà a me darti un nome se sarai una bambina: questi sono i patti con tua madre. Se invece sarai un bambino ci penserà la mamma. Ma il cuore mi dice che sarai una bambina, come desiderà papà. In questo caso ti chiamerai Laica, o Azzurra, nomi tratti dal romanzo di papà.

 

Ciao pettirosso, a presto, cresci in fretta.