Autore
Angelo GaccioneAnno
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3 minutiLettere ad Azzurra - uno scrittore scrive a sua figlia

Lettera n. 7
Milano giugno 1983
Caro fiorellino,
un altro mese se n'è andato e la data del nostro incontro è più vicina. Fioccano gli esami di controllo, con una regolarità eccezionale, perché tutto sia chiaro e non ci siano sorprese. Tu stai benone:è giusta la tua lunghezza, è perfetta la circonferenza della tua testolina, è precisa la misura del femore. Il tuo cuoricino è un tamburo deciso e armonioso, e pulsa perfettamente. Sei più vivo che mai, e ti muovi in continuazione, nuoti, fai ginnastica per rassodare i tuoi muscoli, per diventare più forte e resistente, per prepararti a sfidare la vita.
Sei lungo 40 centimetri, pesi 1 chilo e mezzo, ed apri e chiudi i tuoi occhietti da scoiattolo. Forse ti succhi il pollice ed hai persino il singhiozzo:cosí affermano alcune recenti teorie di studiosi.
sono sette mesi
 
Caro fiorellino tuttavia le nostre paure non si sono dileguate, e resteranno dentro di noi in agguato fino all'ultimo istante. Sappiamo purtroppo che basta un niente, perché il tuo percorso si possa improvvisamente interrompere. Maledizione! Proprio ora che non possiamo più fare a meno di te, che sei diventato parte di noi stessi. Sarebbe ingiusto, una vera vigliaccata feroce e disumana, un crimine contro l'amore, contro il futuro, contro l'equilibrio di tua madre, contro la mia dolcezza, contro la tua bellezza di fiorellino in boccio bagnato di ruggiada. Sarebbe il crollo del cielo sulla terra. Caro fiorellino, ti sentiamo muovere e scalciare e questo ci rassicura; le misure del tuo corpo corrispondono ai giorni di vita, e questo dovrebbe confortarci. Ma come si può essere completamente sicuri? Chi ci garantisce che i tuoi occhietti di scoiattolo siano vivi e pieni di luce? Che il tuo corpicino sia perfetto e completo, che non ti manchi nulla, che le corde vocali siano normali, e normale sia la tua intelligenza? Abbiamo frugato nel nostro passato, anche quello piú lontano, tutto bene: antenati sani e longevi, pieni di vigore e di arguzia, ma spesso non vuol dire. Abbi comprensione di queste nostre paure; solo no, non è mancanza di fiducia in te, è amore consapevole, questo. Caro fiorellino, dimentichiamo per un po' questi tetri pensieri, eccoti una notizia pi divertente: la mamma è ingrassata piú del normale; ha due piedi che paiono salsicciotti, ed abbiamo fatto fatica a trovare un paio di scarpe della giusta misura. Cammina appesantita (potessi vederla com'è buffa!), somiglia un'anatra ripiena. Ogni tanto le ricordo (un po' crudelmente) l'antica silhouette, ma non se la prende. Dice che è troppo importante il fiore che le è sbocciato dentro. Accidenti come è saggia!
Ciao fiorellino, alla prossima.