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Autore

Castrenze Chimento

Anno

2009 -2011

Luogo

Palermo/provincia

Tempo di lettura

5 minuti

L'odissea della mia vita

Mentre ero nel corridoio e stavo per arrivare all’uscita, sentii dei passi dietro di me ed un ragazzo che mi chiamò, pregandomi di ritornare in classe.

Questo devo farlo presente a tutte le generazioni che verranno: non è stato facile non sapere leggere e scrivere e per questo ho deciso nel 2008 di iscrivermi a scuola. Devo dire che data la mia età ero scettico e sentivo la difficoltà di non riuscire a scrivere, perché sapevo che la mia mente era “arrugginita”. Ma, grazie ad un gruppo di professori ho scritto la mia storia, perché questo è stato il desiderio della mia vita. Ricordo che iniziai a frequentare il C.T.P.E.D.A. “A. Ugo” il 20 Settembre 2008 con una giovane insegnante di matematica ed io non sapevo che due per due faceva quattro! Nel vedere che tutti i compagni di classe erano giovani e sapevano leggere e scrivere, mi sentii impotente e sfiduciato. [...] Mentre ero nel corridoio e stavo per arrivare all’uscita, sentii dei passi dietro di me ed un ragazzo che mi chiamò, pregandomi di ritornare in classe. Visto che non mi fermavo, Toni affrettò il passo, mi raggiunse e chiedendomi scusa per quanto era successo mi strinse la mano e mi baciò. Tornato in classe vidi Amadù, un ragazzo di colore, che, con la borsa in mano, diceva che sarebbe andato via se non fossi ritornato. La cosa più bella che notai era lo sguardo meraviglioso dei ragazzi, che erano stupiti del mio comportamento e per questo ritenni opportuno baciarli tutti. Da quel giorno i ragazzi si sono comportati in modo diverso nei confronti degli insegnanti. Ricordo che il giorno dopo la prof.ssa Tomasino, saputo quanto era accaduto, si rivolse a tutta la classe rimproverandola con la promessa che non si sarebbe più verificato. Mentre parlava mi guardava negli occhi compiaciuta del mio comportamento. L’anno scolastico volgeva al termine e si avvicinavano gli esami per la licenza media, che sono stati per me molto importanti.

Ecco qua la mia storia che per quanto triste possa apparire è valsa sempre la pena di essere vissuta e raccontata soprattutto ai ragazzi che mi augurio possano comprendere il mio messaggio di infinito “Amore” verso tutto e tutti!

Nel corso dell’anno scolastico ho avuto modo di conoscere gli insegnanti e la prof.ssa Tomasino dà tutta se stessa agli alunni e considerandoli come suoi figli. Ma devo dire che io non posso essere suo figlio, semmai potrei essere suo padre e ricordo che agli esami scritti accorgendosi delle mie difficoltà nello svolgere l’esame scritto si è seduta accanto a me, dicendomi di stare tranquillo e sereno. Mentre mi aiutava a svolgere il tema, non si accorse che il Presidente girava tra i banchi per firmare i fogli del compito. Ero imbarazzato perché avevo capito che il Preside l’aveva vista seduta accanto a me, ma lui, fermandosi mi disse che era lieto di conoscermi. Ma il meglio avvenne il giorno degli esami orali. Tutti i ragazzi mi dicevano che erano spaventati, ma io li tranquillizzavo dicendo che sarebbero stati tutti promossi. Il primo a sostenere gli esami fu Amadù, che è vivo per miracolo perché la barca che lo portava in Sicilia si è capovolta in mare e solo lui si è salvato, riportando gravi feriti. Dopo di lui sono stato interrogato io ed alla fine dell’esame chiesi ai professori se mi concedevano la possibilità di esprimere la mia gratitudine nei confronti sia degli insegnanti sia dei miei compagni. Ringraziai tutti per l’aiuto che mi avevano dato e l’affetto con cui mi avevano accettato in classe. Terminati gli esami andai al mio paese, per riposarmi e dedicarmi alla coltivazione del mio terreno che ho comprato con i soldi della liquidazione lavorando alla Dagnino. Con la liquidazione ho ristrutturato un caseggiato con l’intenzione di poter rializzare una comunità per tossicodipendenti o una colonia per bambini o una casa di riposo. Dopo alcuni giorni la prof. ssa Tomasino mi chiamò al cellulare per dirmi che ero stato promosso con buoni voti. La ringraziai per la bella notizia e la salutai con la speranza di rivederci a settembre col nuovo anno scolastico per iscrivermi al corso di alfabetizzazione e migliorare il mio italiano. Cosi, venne settembre ed io frequentai per tutto l’anno il corso, migliorai parecchio con grande soddi[s]fazione mia e dei miei insegnanti. Il mio desiderio era sempre quello di scrivere la mia storia, farla pubblicare ed il ricavato della vendita usarlo per i bambini in difficoltà che come me sono soli, patiscono la fame e spesso gli viene negato il calore di una famiglia. La tutor Tomasino mi consigliò di cominciare a scrivere in estate il mio racconto e cosi fece. Per tutto il periodo estivo ci sentiamo telefonicamente e lei paziente mi dava dei suggerimenti preziosi su come scrivere. Ecco qua la mia storia che per quanto triste possa apparire è valsa sempre la pena di essere vissuta e raccontata soprattutto ai ragazzi che mi augurio possano comprendere il mio messaggio di infinito “Amore” verso tutto e tutti! Sono certo che questo monto campia: perché non ci siano più guerre, questa è la mia certezza, delle nuove cenerazione, per la quale devono dialucare per la pace e la giustizia. Per come [v]uole il Dio creatore. Il sottoscritto Castrenze Chimento Nato ad Alia il 24.11.1935 Domicilianto in contranta Montagnia delle stelle Alia PA.