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Autore

Andrea, Lorenza

Anno

1977 -2004

Luogo

Arezzo/provincia

Tempo di lettura

4 minuti

Mio dolce sasso di fiume

La mano che ti porge il cuore e da cui nascono fiordalisi era ed in realtà il mio stato d'animo verso di te.

(senza data)

 

Caro Amore,

lo so che è deludente scoprire nella persona amata dei nèi nascosti, delle meschinità recondite, accorgersi che si comporta, a volte, non come dovrebbe; ti chiedo comprensione per questo. Partiamo da domenica sera in cui io, uscito dall’esperienza di mia madre, ti vengo a trovare molto ben disposto verso di te e mi sento dire, dopo circa un'ora di ostilità, che "l'unica cosa che posso fare per te è quella di non vederti più”, "che è stato bello, abbiamo provato ma ora non è più possibile andare avanti" e tante altre frasi

su questo tono. E' stata, ti giuro, la serata più drammatica per il nostro Amore. E' come se tu avessi voluto metterlo alla prova fino a distruggerlo per vederlo poi rinascere. E così è stato. Ma il mio cuore accusa questi colpi fino in fondo, nonostante la tenacia eccezionale. Tu forse avevi bisogno di dare questo "scossone" un po' per toglierti dal cervello quei "calabroni" che tanto ti ronzavano e che da sola non riuscivi a scacciare e un po' perché, forse, sentivi che Lorenza stava cambiando nei confronti dell'Amore e allora c'era bisogno di ucciderlo un'ennesima volta. Da parte mia era un tendere verso te fino allo spasimo in un momento in cui il mio cuore era ancora lacerato e sanguinante per quello che era successo giovedì sera quando tu stessa, nel desiderio di offrirmi la corda, avevi ravvisato il superamento dì un limite. Non è con animo sereno infatti che io ho affrontato l'incontro delle nostre madri e non è un caso che non fossi stimolato a parlare di noi se pensi (dovresti ricordarlo) che la mattina stessa dell'incontro, noi si parlava al telefono della posizione del 69 che mi aveva annientato e tu che dicevi che era il simbolo del Cancro.

Poi c'è stato Frisari con tutto quello che ha significato per me e di cui tu puoi essere partecipe ma non certo fino in fondo. Avere questa vita davanti a sé improvvisamente incasellata senza quasi più il gusto di scoprire cose nuove. Era naturale che il mio Io  entasse di fuggire da situazioni così schiaccianti e soffocanti. Così è stato che ti ho mentito. In realtà io ho telefonato a questa Danila (è l'amica più cara della Grazia) e ho chiesto delle informazioni sulla macrobiotica che sapevo lei praticava. Ci siamo visti giovedì sera e si è chiacchierato un po'. Poi c'è stato l'incontro di venerdì a pranzo e lei mi ha portato il cibo. Ho parlato quasi sempre di te e di noi. E' una ragazza molto brava e semplice. Fino qui i fatti che come vedi sono in realtà banalissimi. Da parte mia 2 necessità contrastanti: quella di tenere questa cosa per me per il bisogno di un'esperienza "mia" e quella invece di parlartene. Dal conflitto mal gestito è scaturita una delle situazioni più penose per cui tu giustamente ti sei irritata e hai parlato di colpa e di condanna. In realtà era una classica situazione di "senso di colpa-bisogno di condanna", infatti io mi sono sentito condannato dal tuo irrigidimento. Ti ho telefonato dopo un po’ con l'idea di dirti ciò che sto scrivendo ma tu eri così sicura di te e io così meschino che ho preferito rinunciare. Come avrai notato, amore mio, non so mentire dato che tu avevi avvertito  erfettamente una colpa e un nascondere qualcosa.. La cosa che più mi tratteneva daI parlartene era quella che Danila è l'amica più cara della Grazia. Se alle tematiche di "schiacciamento" aggiungi anche il terrore di sentirmi ridire le Frasi di domenica puoi capire come fossi inibito a parlartene. Io ti offro ora così questo mio comportamento non senza fatica eradicato da me ed è un gesto d'amore che ti faccio. La mano che ti porge il cuore e da cui nascono fiordalisi era ed in realtà il mio stato d'animo verso di te. Se tu riesci: a entrare un po' in questi miei meccanismi ti accorgerai che non è il caso di generalizzare né di condannarmi più di quanto io stesso abbia già fatto. Ti pregherei di non dire niente, capirò dal tuo sguardo.