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Autore

Vittoria Boni, Leda Casalini, Lydia Cristina, Wanda Doniselli

Anno

1933 -1970

Luogo

La Spezia; Roma

Tempo di lettura

7 minuti

Noi quattro a scuola e altrove

Candì Date qualche frutto con lo zucchero e il prosciutto.

Roma, 9 settembre 1937 XV

Vittorietta cara,

come raggio di sole nella buia prigione, come colomba sul letame, come un soffio d'aria fresca nella IV A dopo un'ora a porte e finestre chiuse con Lup, è giunta la tua missiva che costituiva al tempo stesso la pigrizia del "con poco me la cavo" e il "con poco me la cavo" della pigrizia a prescindire dal fatto che ml sono rotolata per terra e alla prosa e alle figure. Confidando che saresti tornata il 4 o prima, non ti abbiamo risposto, poi la fante mi rese edotta del tuo tardo rimpatrio e temporeggiamo ancora poichè la Do non si è fatta più vedere dopo Ostia se vogliamo eccettuare una laconica cartolina da Misurlna.
Mi su Rina sempre ballo e le stiaccio ogni callo.
Ormai Ostia è esaurita e io passo il tempo come al solito rovinando i muri di casa con la testa o andando a prendere Cri con Cofa la quale è stata brillantemente promossa con altre sei su ventuno candidate.
Candì Date qualche frutto con lo zucchero e il prosciutto.
Domenica abbiamo giocato a tennis col racchettone nuovo di Cri e così faremo finchè ci saranno domeniche. Hai intenzione di tuffarti all'UNUCI quando torni? La Cri e io ti sconsigliamo di impiegarti e specie la Cri te ne dirà le ragioni, ma se proprio lo vuoi che sia almeno l'UNUCI così risparmio una fava cioè con una piccia acc.! prendo due ficcioni con una pava, due favoni con una piccia acc! se voglio venirvi a trovare all'ufficio.
Uffi icio è noioso io di certo non lo sposo.
L'altro versante a bacio lo lascio alla Cri dalla quale tosto mi reco.
Re Co è amico mio e forzanche dello zio.
Con molti baci spero di rivederti presto e resto.
Ca

Cuno mia, cuno tua qual'è più bella la mia o la tua?

Cara Bo,

mentre i dolci canti di Piedigrotta mi giungono attraverso l'etere vengo con questa mia (magari!) a confermarti tutto quello che ha detto Ca nel versante a solatio.
Sola Tio se ne va a scola con la penna e con la spola.
Circa il tuffamento all'UNUCI, per me sarebbe una pacchia, ma non per te perchè c'è pletora da fare et da sgobbare, ti converrebbe quindi aspettare d'aver finito l'Università e poi buttarti a pesce in qualche ufficio gagliardo.
Gagli! Ardo d'amore per te dice Pippo alla musmè.
Ad ogni modo penseremo a dissuaderti maggiormente al tuo arrivo che spero sia tra pochi giorni, chè già hai temporeggiato assai in Polacchia (a questo punto ho tentato una rima e non m'è affatto riescita).
Ri è scita con l'ombrello ma che magra! Il tempo è bello.
Ora la pianto che l'ora è tarda e devo andare a studiare che i sami sono verso i primi di ottobre e ho studiato solo una ventina di pagine di cunomia.
Cuno mia, cuno tua qual'è più bella la mia o la tua?
Scrivi l ' ora del tuo arrivo che faremo tutto il possibile per non venire a prenderti.
Un abbraccio.
Cri

Guarda Re, scendi dal trono ce ne andiamo a farci un cono.

Roma, 18 luglio 1938

Cara Cri e bestiaccia del Texas,
dice, figurati se non scriverò, starò sempre a scrivere lunghe lettere e dovranno mobilitare i fattorini in congedo per recapitarle e poi invece arriva una cartolina con firma e un'altra scritta larga e da una parte sola. Intanto per dispetto ti scrivo con un dente di meno e sei fortunata perchè proprio mo' che ho ricevuta la tua cartolina il dr. Knapp sotto forma di cachet ha annebbiato i miei dolori. L'assenza del detto dente risale a sabato sera e si attribuisce ad una tempestiva estrazione causa ascesso; a quattr'occhi daremo ulteriori importanti particolari nell'edizione autunnale delle disastrose passeggiate domenicali, che in teoria (secondo l'importante parere del corpo di P.S .) potrebbero costare a ciascuna di noi circa L. 25 ivi compres tramv, coni e maritozzi fritti. Speriamo che tu possa obliare immersa nelle terse aure fresche questo caldo di Roma. Duemila metri! Nonstante io sia piena di 29 denti indisciplinati, chiudo gli occhi e con una mano sulla guancia e la punta della lingua nella gengiva vuota, sogno le aulenti frescure del Terminillo. Perciò ti sbagli sul conto dei sunti di diritto pubblico; non ne ho potuti fare visto che, sia per i precedenti che per i cachet, sono di un tal colorito verde ramarro che se la motter mi vedesse tra i libri, il mio futuro soprannome sarebbe "Leda che prende gli schiaffi", ma ad ogni modo per quando ritorna la motter (5-6 agosto) tutto sarà pronto e caso mai te li manderei lo stesso. A proposito dei quali hai messo la madre tua nell'imbarazzo perchè evidentemente ti sarai chiaramente spiegata secondo il solito, dando spiegazioni contraddittorie alla motter ed al cav. Serra. Insomma cerca di far sapere al cav. che per il momento faccia quello che ha e ai primi di agosto avrà il rimanente. Hai fatto tutto in modo che la motter mi ha dovuto telefonare per aver una pallida idea di quanto desideri fare di quelle tesi. Bo è partita domenica alle 18.50, ma non l'ho accompagnata per ragioni odontoiatriche. Sembra che Ve sposi sabato 23, ma nè lei nè Do sanno di preciso. Sabato era la festa di Do e faresti ancora a tempo per gli auguri (largo Vercelli 8). Io non so ancora quando partirò e tu puoi sprecarti a scrivere qui fino al 24 o 25. Bo ha promesso di fare lunghe passeggiate sugli orli dei precipizi allo scopo di temprarsi alle emozioni utili e sane e di procurarsi stelle alpine. Tu anche dovresti fare lunghe passeggiate perchè le sedie te le godrai a Roma (severi ammonimenti della giovine Ca). Andrai a Ostia quando torni? Il dl di festa? Nessuno si è più fatto vivo per Economia, posso telefonare lo? Ve ha detto che conserverà i confetti. Io non so se andrò perchè tra le altre cose ho una guancia leggermente gonfia, sembra insomma che stia masticando sempre una caramella. Tu potresti calare con "occasione macinino". Ad ogni modo cerca a scrivere più diffusamente dalla dimora montanina. In cambio della cartolina del Municipio di Rieti, ti invio l'intera flotta della marina da guerra della Svizzera con marinai invisibili dato che non li devi guardare perchè ... perchè ... (Signorine non guardate i marinai, perchè, perchè, perchè ....)
Guarda Re, scendi dal trono ce ne andiamo a farci un cono.