Laura è un’impiegata in pensione quando scrive le sue memorie nel 2006. Nel ventennale della caduta del muro, Laura torna a Berlino, dove aveva soggiornato nel 1961, anno della costruzione del muro. Durante questo viaggio effettuato a vent’anni di distanza riflette sul cambiamento della città: ricorda il suo volto diviso e devastato dalla guerra e lo confronta con la metropoli moderna che ha ora davanti agli occhi.
Claudio è funzionario presso l’Istituto Commercio Estero, quando viene inviato a Berlino Est, dove risiederà per circa quattro anni con la moglie e i tre figli. Siamo nel cuore degli anni ’70. Durante il soggiorno, Claudio invia lettere in Italia, nelle quali descrive in modo approfondito la vita quotidiana nella DDR sotto la dominazione sovietica. Con occhio critico, offre un ritratto vivido e complesso del paese, e mette in luce le difficoltà e i limiti di un sistema rigidamente controllato, esprimendo anche diffidenza verso la strategia politica del PCI e l’eurocomunismo, ritenendoli troppo legati al sistema sovietico.
Maria Beatrice è insegnante e giornalista e si trasferisce a Berlino insieme al compagno tedesco, con il quale condivide una relazione tormentata. Quando cade il muro, il 9 novembre 1989, Maria Beatrice è incinta di pochi mesi, si sta da poco abituando alla sua nuova condizione e alle sensazioni legate alla gravidanza e vive la caduta del muro in modo profondamente personale. È entusiasta e spaventata al contempo, il suo racconto intreccia il percorso psicologico della gravidanza e del parto con le emozioni della riunificazione della città.