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Tratto da

Uno straordinario torrente

Autore

Maria Beatrice Bertoldi

Tempo di lettura

7 minuti

35 ° anniversario della caduta del Muro di Berlino

Leggi il mio diario
novembre 1989
La giornata più emozionante della mia vita: è caduta la frontiera tra Berlino Est e Berlino Ovest, questa notte.

Berlino, novembre 1989

8 novembre 1989

Tutto bene. Dopo una crisetta con Frank, causata chissà da cosa sa, tutto bene. Domani pare che sarà l'ultimo giorno di profondi casini in casa, perché lui e Hanjo dipingeranno la camera. Poi...fine! Alcune cose mi disturbano, certo, e spesso mi arrabbio con me, come oggi che ho frignato con Frank perché non mi ha chiesto se volevo una fetta di torta. O l'altro giorno quando l'ho aggredito per il vino.

Con me non va bene solo la pancia, nel senso che continua la stitichezza e nel senso che peso sempre e comunque solo sessantaquattro da una ventina di giorni. Mi inquieta, non so se è giusto. Credo che il parto sarà la fine di un incubo:

asprezza familiare
lontananza di Frank
fastidi fisici
ansia e angoscia
terrore di perderlo
fantasmi

Spero non sia l'inizio di un altro, però!

10 novembre 1989

La giornata più emozionante della mia vita: è caduta la frontiera tra Berlino Est e Berlino Ovest, questa notte. I cittadini dell'est sono liberi; è un sogno meraviglioso. Sono stata ad un confine alle 8.45. La gente entra e esce, è euforica, beve, piange, festeggia. E' una cosa stupenda. E' un peccato che mio figlio non ci sia, per vedere. Mal' emozione la sente ugualmente. E quando sarà tra noi sarà già libero. E' una gioia infinita.

A Ovest, tra i berlinesi dell'Est, presi dall'ebbrezza di libertà "Oggi siamo il popolo più felice del mondo"

Nel primo pomeriggio ho telefonato a Trento ad Agostini. Gli ho proposto un articolo per l'Adige. Mi ha dato due ore di tempo per scriverlo e per dettarglielo poi al telefono. Mi sento grande!

11 novembre 1989

Oggi è uscito il mio articolo. Mi piace!!!

A Ovest, tra i berlinesi dell'Est, presi dall'ebbrezza di libertà "Oggi siamo il popolo più felice del mondo"
Berlino - Uno studente tedesco armato di Polaroid staziona davanti a uno dei tanti posti di confine che separano Berlino Ovest da Berlino Est. Ogni volta che una macchina dell'Est fa spuntare il muso dal cancello, la fotografa e poi regala ai passeggeri l'istantanea che immortala il mo­mento più emozionante della loro vita, la conquista della libertà. Lo fa così, solo per il piacere di regalare loro un ricordo. Vivere una giornata tra quello che oggi si definisce "il popolo più felice del mondo" è un'esperienza irripetibile. Personalmente non ho assistito alla fine della guerra, ma credo che il 10 novembre 1989 sarà ricordato allo stesso modo. I confini tra la Repubblica Federale e la Repubblica Democratica tedesca sono caduti, il muro è caduto, e non verrà più ripristinato; rimane, dice la gente, solo come monumento. E finalmente, dopo ventotto anni di vergogne, di silenzi, di lotte e di morte, ci si permette di scherzare. "Lo tappezziamo - suggerisce un signore anziano che piange ogni volta che un tedesco orientale raggiunge questa parte - lo rendiamo confortevole con lampade e quadri". Sembra che ora gli vogliano bene, al muro, i berlinesi, ora che ha cambiato radicalmente il suo valore. Qui, in uno qualunque dei punti di 1!0nfine, alle otto di mattina il flusso diventa lentamente regolare e ordinato, dopo una notte di vera follia. La gente nella zona Ovest fa ala per a1sciar passare i tedeschi dell’Est e ogni volta che arriva una macchina applaude, fischia, la saluta. Si stappano bottiglie di spumante in continuazione e i cittadini orientali che arrivano a piedi vengono abbracciati tutti e viene loro offerto un caffé caldo. Nessuno è a scuola, nessuno ha voglia di lavo­ rare. C'è festa perché c'è libertà. I tedeschi dell'Est vengono in flusso inarrestabile. Piango­ no, si piange tutti, non importa di che nazionalità si è, né importa che lingua si parli. In questo momento ci si capisce benissimo e ci si sente davvero fratelli. Chiedo l'opinione dei presenti. Un ragazzo sorride, dice che ha impiegato solo mezz'ora per venire qui. Gli chiedo se intende tornare indietro. Mi guarda stupito. "E perché no? - dice - Ora che siamo liberi non ci interessa fuggire. A Berlino Est ho casa, lavoro, amici, vengo a Berlino Ovet solo per camminare sul Ku-Damm, solo per vedere com'è, e per respirare aria di libertà". Ma non tutti ci credono, non tutti si fidano. Ho visto gente venir CV\la valigia. Può darsi che questa sera le cose precipitino improvvisamente e non vogliono rischiare di dover restare di nuovo di là dal muro. L'altra notte, mi raccontavano alcune persone che visibilmente non hanno dormito, è stata una cosa incredibile. I confini sono stati aperti e non occorreva presentare alcun documento, la gente entrava e usciva libera, come si fosse trattato di transitare su una piazza qualunque, su una strada qualsiasi. La notte tra il 9 e il 10 novembre nessuno ha chiuso occhio, si veniva a Berlino Ovest solo per vedere com' è un pezzo di città che qualcuno non ha mai potuto vedere in vita sua, o si veniva in visita da parenti e amici" lontani". E' stata una notte speciale: alcuni cittadini orientali, è vero, venivano con i bagagli, increduli; hanno subito trovato alloggio da­ gli americani, dai francesi, nella Turnhalle. Ma gli altri, la maggior parte, semplicemente poggiavano il piede sul suolo occidentale, nella libertà. Ieri ci si avviava alla normalità. La città era zeppa zeppa di gente. I negozi vendevano tutto, ma ciò che più attirava i berline­ si orientali sono le automobili che possono essere acquistate subito, a differenza dei negozi in Berlino Est che le fornivano solo dopo vent' anni dall'ordinazione. I vari punti di confine verso Berlino Est sono aperti, c'è libertà di transito, basta avere un documento. Una guardia di finanza dice che le regole si stanno stabilendo ora per ora, che per il momento c'è confusione e i poliziotto al confine fa ciò che crede meglio. "L'importante - dice - è che tutti possano rrruoversi e che nessuno si ferisca". La gente dell'Est viene anche solo per fare la spesa. Code di donne con carrettini e sporte si affacciano al marciapiede occidentale. Oggi si cucina speciale. Per questa sera e perllomani tutti i biglietti al cinema, teatri, concerti e partite di calcio sono stati prenotati dai berlinesi dell'Est. Mai, negli ultimi ventotto anni della loro vita, hanno potuto veni­ re a Berlino Ovest senza dover porgere domande in carta bollata mesi prima. Per la prima volta, chi vuol venire per solo due ore lo può fare, basta che abbia un documento e che si metta in coda. E' semplice.