Aspettando il Premio Pieve...
41ª edizione: Premio Pieve Saverio Tutino, Pieve Santo Stefano (Arezzo), 18-21 settembre 2025
Viviamo in un tempo che sembra aver smarrito il senso del passato, in cui la memoria storica è spesso piegata all’uso retorico o abbandonata al silenzio. Un tempo in cui le parole perdono peso, le vite si semplificano in numeri, la complessità è vista come ostacolo. Eppure, esistono ancora luoghi in cui la memoria resiste. In cui le voci di chi ha vissuto continuano a parlare, con forza e verità, a chi ha il coraggio di ascoltarle. L’Archivio Diaristico Nazionale è uno di questi luoghi. E il Premio Pieve è il momento in cui quella memoria si fa viva, condivisa, pubblica.
 
Nel tempo sospeso che precede ogni nuova edizione del Premio – mentre la giuria legge, riflette e discute, e la squadra dell’Archivio organizza e prepara – questo percorso invita a immergersi in alcune delle storie che negli anni hanno attraversato il Premio.
 
Diari, lettere, memorie che raccontano non solo singole vite, ma una coscienza collettiva. L’Italia che cade e si rialza, che resiste e ricostruisce, che migra e ritorna, che ama, lotta, perde, ricorda.
È nelle parole scritte da mani comuni, testimoni della storia, che possiamo ritrovare la misura della nostra umanità. In queste testimonianze, donne e uomini custodiscono il proprio tempo, raccontandone il dolore, la speranza, l’inquietudine, la gioia. Donne e uomini che lasciano una traccia, perché altri possano comprendere, imparare, scegliere.
 
Il 25 aprile abbiamo festeggiato gli ottant’anni dalla liberazione dal nazifascismo. Eppure, questo anniversario gioioso ci ha trovati inquieti: la sensazione che la storia si ripresenti, con troppi richiami ai momenti più bui del nostro passato, accompagna la memoria della libertà riconquistata.
 
Se ‘la storia è tornata’, allora è il momento di ritornare anche — e soprattutto — alla memoria. Alla memoria, alla parola scritta e all’ascolto, per non dimenticare mai l’abisso in cui siamo caduti appena un secolo fa e per riconoscere, senza voltare lo sguardo, le ombre che si allungano sul nostro presente.
 
Venite o tornate a trovarci. Il Premio Pieve è un invito alla riflessione. Un’occasione per ricordare che la memoria non è mai un esercizio del passato, ma uno strumento per orientarsi nel presente e per guidare le scelte difficili del tempo che verrà.
 
Nell'attesa di incontrarvi ancora, vi auguriamo una buona lettura!
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