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Scrivimi molto e a lungoAutore
Francesco - Annamaria Leo - MarucelliTempo di lettura
6 minutiDecennio 2012-2022
18/7/1940/XVIII
 
Sig. Marucelli A ?! (Antonia, Agata, Apollonia, Albina, Agapita, Alba, Anastasia, Agepita, Anselma, Agrippina, Anna, Anacleta, Alessandra, Alessia, Ambrogia, Adele, Alberta, Anatalona, ecc. ecc.).  Avrò trovato? Mi è stata recapitata, giorni or sono, una lettera con l’indirizzo: “Ad un tenente della III° Divisione Libica che non riceve mai posta” - è la vostra lettera, senza nome. Orbene, io sono tenente; invece di appartenere alla III° Libica appartengo alla II°; Non ricevo posta non perché conosca nessuno, bensì perché sono io che non scrivo mai - e parenti ed amici, non conoscendo il mio indirizzo non possono inviarmi i loro noiosi “ricordi e saluti”. Rispondo alla vostra lettera, così, per un gusto personale e per un capriccio (notate che sono molto pigro e riluttante nello scrivere). Oggi non ho nulla da fare e rispondo allo scritto che considero ambiguo... e vi dirò che sono sospettoso. So che molti usano fare scherzi - pazienza, ci cascherò io pure - quell’A. vicino al vostro cognome, può essere l’iniziale di un possente nome maschile!! (1° sospetto). Inoltre desidererei vedervi in fotografia. Vi confesso che tengo molto all’estetica femminile e resterei molto male se sapessi che colei che m’ha scritto fosse una 50enne zitellona in cerca di tardive emozioni da consumarsi alle spalle di un ignaro ed innocente tenente. Non le man- cherei di rispetto, però, ripeto, preferisco
corrispondere con una giovane e bella. Ed ora, se non siete un uomo, se non siete vecchia e se non siete brutta, potete scrivermi quando lo desiderate - però! Data la mia pigrizia che già v’ho accennato, non dovete pretendere che vi risponda sempre, ma lasciarmi com- pleta libertà (forse sarò anche più sollecito a scrivere di quello che penserete). Dovrete, soprattutto usare quella sincerità che amo e di cui, forse rudemente, ve ne do prova, evitando di raccon- tarmi fandonie e storie che non crederei ugualmente.
Solo a questi patti potrò anche rispondervi e, confesso, ricevere vostre lettere che mi saranno gradite.
In base ad un vostro scritto vi farò la descrizione di me stesso, magari inviandovi una foto. Vi dico fin d’ora, però, che ho un brutto caratteraccio, esteticamente sono bruttissimo, sono milanese, 27 anni e rotti, ho già fatto la guerra in A.O.I. ecc. ecc. (Dimenticavo - nelle note caratteristiche i miei superiori mi hanno giudicato di “carattere ribelle”). Ho finito le lodi a mio riguardo. Attendo ora le vostre e soprattutto la foto - se siete di Roma tanto meglio, perché amo i romani e mi piacciono assai - (purché non siate della Sicilia). Le macchie che trovate su questo foglio non le ho fatte io - è un difetto della carta, quindi posso fare a meno di chiedere scusa. Dall’inizio della guerra mi trovo qui, a contatto con i simpaticoni dell’Inghilterra, India ed Australia - ma sono bestie innocue. Mi chiamo Franco di nome e Leo di cognome - l’indirizzo lo  troverete in fondo. Se mi scriverete ne avrò piacere, quindi attendo - ma non fatevi attendere troppo a lungo.
Saluti cordiali.
 
[...]
Franco Leo Compagnia Genio II° Divisione Libica
XXI° Corpo Armata
Milano 20-2-’41
 
Franco caro,
come vedi ti raggiungo anche nel lontano Egitto. Ti chiedi come abbia fatto? curiosone! non meriteresti nessuna spiegazione dopo il brutto scherzo che ci hai combinato di farci stare col cuore sospeso per ben 2 mesi, vale a dire 60 giorni senza notizie. Ma ti dirò egualmente, ben conosci la mia generosità! Come vedi sono a Milano. Dopo aver ripetutamente ed inutilmente chiesto notizie al Ministero della Guerra, preoccupata per la mancanza di tue, e sapendo dei combattimenti avvenuti a Sidi El Barrani, mi decisi di inviare un biglietto alla tua mamma, della quale per fortuna, (spero non ti rincresca troppo) mi avevi dato l’indirizzo. La tua mamma è un tesoro! mi invitò a casa ed io andai. L’argomento della nostra conversazione lo puoi immaginare: Franco fritto in tutte le salse. I tuoi gusti, le tue birichinate da fanciullo. Ho veduto tante tue fotografie da... riconoscerti ad occhi chiusi. Mi sembra insomma di conoscerti molto più di due mesi fa. Dalla mia prima visita altri giorni penosi passarono. Finalmente giunse a sollevarci la tua del 14 dicembre scritta a metà con il Ten. Scotti. Fui dai tuoi subito, e gentilmente avvertita. Andai immediatamente in V. Macchi e così ho avuto il tuo indirizzo. Birbante che non sei altro! Sono scherzi da fare questi? Sono sicura che dei nostri bravi soldati, non ci possiamo vergognare, e sono certa che anche tu abbia compiuto fino in fondo il tuo dovere. Stai tranquillo per la mamma, ora che ha avuto notizie è più serena. Ieri ha avuto anche la seconda cartolina nella quale le annunciavi un lungo viaggio.
Sai che ho conosciuto anche tua zia? simpatica e bella sig.ra! Pevarello è con te? Liliana non ha più avuto notizie. Dimmi se è possibile farti pervenire un pacco. Te ne spedii uno per Natale, ma chissà dove sarà andato a finire. Scrivi che cosa ti necessita se possibile. Considerami un po’ come una tua sorella, se ti posso aiutare in questo periodo certamente triste ne sarò felice - i conti li faremo al tuo ritorno - perché sai non intendo rinunciare a vedere il tuo... bel sorriso, anche se alla resa dei conti mi tirerai i capelli. Milano mi accolse un mese fa con una bella neve ed io per inaugurare la tua città pensai bene di farci una bella scivolata, e mi doverono rialzare!! Sai che ogni volta che passo di fronte al portiere penso a te, e a quel tuo famoso saluto di tenentino di prima nomina? Che dirti ancora? Vorrei soprattutto chiederti tante tante cose, ma ho fede che presto tu le possa raccontare a viva voce.
 
Prego il Signore che ti protegga da ogni male. Il mio ricordo ed il mio saluto affettuosissimo.
 
Anna
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