Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Privacy completa.

Logo Fondazione Archivio Diaristico Nazionale

Empatia

In un mondo che corre, non c’è tempo per mettersi in ascolto di sé e degli altri. Eppure vi è un'emozione fondamentale, che richiede tempo e cura, un atto lento che ci mantiene vivi, umani: l’empatia, emozione suprema.

L’empatia veicola l’idea di “patire insieme” — ma non solo nel senso negativo della sofferenza: anche in quello positivo del “vivere insieme”, del condividere, nello stesso momento, lo stesso sentimento.
È la più alta forma di immaginazione affettiva, l’arte della telepatia delle emozioni.

Per sentire l’empatia bisogna rallentare, uscire da sé per ascoltare l’altro, gli altri, e in essi riconoscersi.

Questo percorso propone testimonianze di persone che condividono relazioni di amicizia o d’amore, vicine o a distanza: persone che hanno scelto di aprire le braccia per andare a cercare, con le loro mani che si sviluppano come radici, altre radici, e così fare comunità.

Sergio Farotto
Ricordati di telefonare

Due ragazzi milanesi, cresciuti insieme e legati da un’amicizia profonda, si ritrovano improvvisamente lontani quando uno dei due si trasferisce in Puglia per seguire il lavoro del padre. La distanza, però, non li separa: nasce tra loro una corrispondenza fitta e vivace, fatta di racconti leggeri e ironici, di amori, delusioni, passioni, vicende scolastiche e battute. Nelle loro lettere scorre la vita, con le sue pieghe e le sue scoperte. A quasi mezzo secolo dalle prime lettere, la loro amicizia continua a resistere, intatta e autentica come allora.

[ Leggi l'estratto ]
Rossella Canaccini
Danang 28/12/968

C’è la guerra in Vietnam quando Rossella, appena quindicenne, parte per Saigon. Fa parte di un complesso musicale insieme a tre ragazze poco più grandi di lei. È la voce del gruppo. Si esibiscono nelle basi militari, cantando per le truppe americane, cercando di portare per qualche ora un po’ di leggerezza in mezzo all’orrore. Ogni sera, nel suo quaderno, annota la gioia per l’applauso dei soldati, la paura dei bombardamenti, gli allarmi notturni. Scrive della nostalgia per la sua famiglia lontana e della miseria che la circonda.

A salvarla, in quei mesi, è il legame con le sue compagne. In particolare con Viviana: tra le due ragazze nasce un sentimento profondo di empatia, di complicità, una forma di sorellanza che le tiene in piedi quando tutto intorno vacilla. Insieme ridono, si confidano, si indignano, si proteggono. È grazie a quel legame che Rossella trova la forza di resistere, e forse anche di crescere.

[ Leggi l'estratto ]
Andrea
Firenze, 28/12/77

Lui, Andrea, è uno studente marchigiano di medicina. Lei, Lorenza, una toscana già laureata in economia. Si incontrano a Firenze, nel 1977, e tra loro nasce subito un’attrazione impetuosa. Inizia così una relazione intensa e tormentata, fatta anche di lunghe lettere che colmano le distanze e i silenzi. Il loro amore attraversa fasi alterne: dapprima ardente e vitale, poi più fragile, ma sempre capace di ritrovarsi. Nel 1984 si sposano, dopo anni di passione e di conflitti. La vita coniugale, però, non porta la serenità sperata: arrivano la separazione, le difficoltà, la lontananza. Eppure, il loro legame non si spezza mai del tutto, continuando a esistere, tenacemente, nelle parole che continuano a scriversi.

[ Leggi l'estratto ]
Gian Primo Brugnoli
Emmerting, 26 Settembre 2021 (14:52)

 

Gian Primo e Marja-Liisa hanno ottant’anni. Amici fin da giovanissimi, da tempo coltivano un epistolario che prende forma tra lettere, e-mail e messaggi WhatsApp.

Svincolati ormai dagli obblighi della vita adulta, della famiglia e del lavoro, si scoprono finalmente liberi di seguire la propria curiosità e i propri desideri. Così, la loro profonda amicizia, nutrita da una corrispondenza costante e sincera, con il tempo si trasforma in amore.
Gian Primo vive in Italia, Marja-Liisa in Germania. Dopo una lunga attesa si ritrovano, per ben due volte: trascorrono insieme alcuni giorni di vacanza e vivono emozioni intense, tenere e sorprendenti.

 

[ Leggi l'estratto ]
Vittoria Boni, Leda Casalini, Lydia Cristina, Wanda Doniselli
1939 agosto

“Cacridobò” è il soprannome scelto da quattro ragazze romane che, nel 1933, frequentano insieme la scuola di ragioneria. Unite da un’amicizia destinata a resistere al tempo, decidono di tenere un diario collettivo, scrivendo a turno, giorno dopo giorno, tutto ciò che vivono e osservano. Le loro voci si intrecciano sullo sfondo di un’Italia attraversata da fermenti e paure, negli anni drammatici delle conquiste coloniali di Mussolini, vissuti con un misto di curiosità, dubbio e sospetto.

[ Leggi l'estratto ]