Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Privacy completa.

Logo Fondazione Archivio Diaristico Nazionale

Autore

Massimo Bartoletti Stella

Anno

1964 -1968

Luogo

Forlì Cesena/provincia

Tempo di lettura

7 minuti

Acqua passata

[...] mi è capitata una cosa che sognavo da 7 mesi.

Domenica 8 novembre

Oggi pomeriggio al cinema mi è capitata una cosa che sognavo da 7 mesi.

Ebbene ecco questa cosa:

Inizio da quando venivamo in giù io e Daniele.

Giunti al centro dell’aiuola vedo che dall’altra parte c’erano la K. la Loredana la Nadia e l’Orietta. Dopo un breve dialogo decidiamo di andare al cinema. Lei (sottinteso) si era messa in mezzo fra le altre e a me era dispiaciuto perché non mi ci potevo sedere accanto.

Ma dopo vedo un gran smistamento. Lei si mette a sinistra da sola assieme alla Loredana (*disegno delle sedie con sopra le iniziali L – K. – M). Io mi metto accanto. Dopo avere parlato un po’ veniamo al sodo. Lei mi fa: “Come mai quest’estate c’è stato un periodo in cui tu non mi guardavi più?”

Io faccio: “Quando prima o dopo che sei andata alle Balze?”

“Non lo so non mi ricordo” dice lei.

“Boh, io non lo so?” dico io.

“Aspetta che adesso mi viene in mente” fa lei. “Quando venni a casa dalle Balze ti dissi un coso”.

“Che cosa?” dissi io.

“Anzi fu la Loredana a dire che me ne ero fatto un altro, come si chiamava ah, Ricci Roberto.

[*NOTA AGGIUNTA IN FONDO ALLA DATA

io dissi:

“Avevo visto che avevi un altro non impazzii più a venirti dietro.

Dico: se le pensa ad un altro che cosa vuoi che ci vado a fare dietro?]

però ti giuro che non è vero, anzi io domenica se non ci credi ti porto la partecipazione al suo matrimonio”.

“Io ci credo”

 

Poi io ho cambiato discorso e lei mi ha fatto:

“Come mai non si vede più Rossini?”

“Bo?” dico io.

“Tu quell’altra volta te l’eri presa perché mi chiedevo perché non veniva fuori, ma non è per me, ma per la Rita”.

“Ma?”

“Guarda te lo giuro è per la Rita”

“Ti credo visto che me lo giuri, ma ecco tu lo sai che cosa sei?”

“Che cosa?” Ha detto lei.

“Sei come una botte piena di uva che è piena di moscerini che gli ronzano intorno”

“Perché?”

“Perché i moscerini sono gli altri. A me anche se ti vengono dietro, a me non importa niente se sono certo che tu pensi solo ad una persona”.

“Cosa sai te se io penso agli altri?” fa lei.

“Be! però io vorrei che attorno alla botte ronzasse solo un moscerino e cioè io sei d’accordo?”

“Si si”

Così oggi sottinteso le ho fatto una dichiarazione e lei 2 giuramenti d’amore. Devo aggiungere poi, che quando giurava, giurava con una convinzione emozionante.

Il diario di Massimo Bartoletti Stella fotografato da Luigi Burroni
Il diario di Massimo Bartoletti Stella fotografato da Luigi Burroni
Domani la vedrò (oggi è sabato) e le racconterò quello che mi capiterà di dirle.

Sabato 21 novembre

È già passata una settimana. Ero nel piazzale della chiesa. Allora è arrivata Lei e mi ha dato 4 francobolli di S. Marino che me li aveva promessi. Poi dopo siamo andati al cinema, c’era anche suo fratellino.

Quando siamo entrati dentro abbiamo parlato ecc. (le ho regalato un chiodo.)

Domani la vedrò (oggi è sabato) e le racconterò quello che mi capiterà di dirle.

 

Voglio scrivere un po' di

proverbi per passare il

tempo. Naturalmente

sono troppi e li [ho] scritti

anche nel 63 e

non tutti adesso.

Insomma, in

poche parole “trascrivo”.

 

Un uomo che parla poco, dimostra di essere più intelligente di un altro che sa e che parla troppo (18.11.64)

 

La donna è stata creata per chiacchierare, criticare e per fare venire male alla testa agli uomini (E.P. 18.11.64)

 

Non è vero che nulla è impossibile, ad esempio è impossibile calpestarsi la propria ombra. (E.P. 19.11.64)

 

Parlar con gli animali è parlar sprecato. (21.11.64) (E.P)

 

Se tu hai poca voglia di parlare e un amico ti chiede: “come va?” Di che va bene anche se non è vero. E.P. 21. 11. 64

 

Chi guarda o chi tiene l’orologio vuol morire, cioè non vede l’ora che venga la morte. 21.11.64

 

Come ho deciso l’8 novembre 1964 di trascrivere gli incontri avuti con lei. Oggi 22 novembre è stata una giornata bella e brutta. Bella perché lo so io e lo racconterò dopo. Brutta perché IDEM.

“Te la sei presa?” Io faccio: “No.”

Domenica 22 novembre

Sono uscito di casa che potevano essere l’una e mezza. Fino alle 3 ho gironzolato così in giro con Gastone. Poi è arrivata Lei l’ho salutata e basta.

Poi è arrivata l’ora del cinema e mi sono seduto accanto. Io tacevo e lei pure. Aveva con se Marcello (il figlio della Donata) e non sapeva dove metterlo. 

Allora ha deciso di portarlo a casa di sua mamma. Intanto che Lei era andata via io mi sono seduto accanto alla Loredana, la quale mi ha chiesto se avevo Ludovico (il falco che le hanno rubato) Io facevo finta di non sapere niente. Dopo è arrivata lei e abbiamo cominciato a parlare. Oggi avevo qualcosa dentro di me che non potevo stare fermo. Allora ho cominciato a parlare di morti! E lei mi ha gridato di stare zitto.

Si vede che io ci ho pensato sopra e mi sono messo nella sedia in un modo che... bo è fatica spiegare. Ecco avevo la testa fra le mani avevo la testa in basso e guardavo il film. Dopo un po' mi sento una specie di pizzico era lei e mi chiede:

“Te la sei presa?” Io faccio: “No.”

 

Dopo guardo nel mio portafogli Lei mi vede e mi chiede se si può guardare. Io rispondo: “Fa pure”

C’erano anche delle foto e la Loredana se n’è portata via una (che poi io l’ho vista) dicendo che lei non sapeva niente. È stato qui che io le ho chiesto se mi dava una sua foto.

Lei ha detto che me l’avrebbe data ma non ce l’aveva anzi ha detto che se domenica è una bella giornata se la fa fare e me la da. Dopo ha detto che si sentiva male e dopo non mi ha più parlato.

L’ho salutata e mi ha risposto. Amen

 

Devo dire che oggi 21 dicembre la foto non si è vista anche se ci sono state delle splendide giornate di sole, dal giorno in cui lei me lo ha detto, fino ad oggi. 21 dicembre 1964

 

Oggi ho ritrovato il diario di un solo mese che va da 25 giugno al 15 luglio.

Il diario di Massimo Bartoletti Stella fotografato da Luigi Burroni
Il diario di Massimo Bartoletti Stella fotografato da Luigi Burroni