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Scheda di dettaglio

Autore
Nome cognome
Marcello Rodinò di Miglione
Data di nascita
1906
Sesso
m
Luogo di nascita
Napoli
Livello di scolarizzazione
Laurea
Mestiere/Professione
Amministratore delegato in Rai e Presidente di Telespazio
Diario
Tipologia testuale
Economia industriale
Consistenza
1450 circa
Natura del testo
Dattiloscritto: 2
Tempo della scrittura
1940 -1989
Estremi cronologici
1906 -1988
Provenienza geografica
Napoli
Soggetti
Aeroplani Ambasciatori Collegi Congressi Delinquenza Democrazia Economia di guerra Economia internazionale Economia postbellica Emigrati Epidemie Famiglie Fascismo Febbre spagnola Guerra mondiale 1914-1918 Guerra mondiale 1939-1945 Lavoro Leggi razziali Linguaggio Ministri Partiti Partiti democratici cristiani Partiti di massa Periodo post-bellico Politica Politici Radio Scioperi Scuole Sfollati Stampa Televisione Terrorismo Vacanze Viaggi
Parole chiave
Anni Settanta Beni alimentari Boom economico Brigate rosse Camera dei fasci e delle corporazioni Canzonissima Centro di cultura Compromesso storico Democrazia Cristiana Flotta Fronte greco albanese Hotel Plaza IRI Istituto ricostruzione industriale Liberazione Manifestazioni di protesta Milite ignoto Nazifascismo ONU Partito popolare italiano Programmi spaziali Progresso scientifico Radio televisione italiana RAI Satelliti Scoietà elettrica Sequestri Sfollamento Sicurezza pubblica Telecomunicazioni Telescuola Telespazio Tentati attentati falliti a Mussolini Unione Europea
Luoghi del racconto
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Crediti immagine di copertina
Napoli 1943, barricate

Marcello Rodinò di Miglione

Giornale di bordo

La cronaca della Liberazione di Napoli raccontata da un discendente dall'antica nobiltà napoletana, la cui traiettoria personale e familiare è profondamente legata alla storia del Paese.

Sinossi

Trentaquattro anni di vita (1906-1940) ricostruiti nel dettaglio, grazie a una predisposizione innata verso la scrittura di sé che lo aveva portato a disseminare agende di appunti e fatti, ancor prima di concepire sistematicamente la scrittura di un diario. Una pratica che Marcello avvia in un momento delicato della storia italiana, poco più di un mese dopo l’ingresso nella Seconda guerra mondiale. Da quel giorno e per i successivi 48 anni (1940-1988) non rinuncerà più a raccontare in prima persona la sua traiettoria personale e quella della sua famiglia, di antica nobiltà napoletana, legata in modo profondo alle vicende del Paese. Il padre Giulio, eminente figura di uomo politico, è tra i fondatori con Don Sturzo del Partito Popolare Italiano, Ministro durante i governi Nitti, Giolitti e Bonomi, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri dal dicembre 1944 al giugno 1945. Tra le molteplici pagine che raccontano le intersezioni tra la famiglia e la storia, spicca nelle memorie di Marcello il ricordo dell’incontro tra il padre e il Maresciallo Badoglio, un mese dopo l’insurrezione di Napoli. Di grande interesse anche la cronaca del giorno della Liberazione di Napoli dall’occupazione dei tedeschi, che Marcello racconta in presa diretta grazie alle informazioni che raccoglie e a quello che riesce a vedere con i propri occhi. Nel dopoguerra Marcello è destinato a ricoprire incarichi manageriali di primaria importanza. Già dalla metà degli anni ‘30, favorito da una doppia laura conseguita in ingegneria e in giurisprudenza, aveva mosso i primi passi nell’ attività lavorativa alla Società Meridionale di Elettricità, distinguendosi per capacità e rigore. È l’inizio di una carriera brillantissima che lo porterà nel 1956, e fino al 1964, a ricoprire l’incarico di Amministratore Delegato della Rai proprio negli anni della nascita, e della consacrazione, del mezzo televisivo. Dopo l’esperienza al vertice dell’emittente pubblica, sarà ancora alla guida di realtà di primo piano dell’industria pubblica e privata italiana e non solo: dall’Unione europea di radiodiffusione a Telespazio, fino all’Assonime.