Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Privacy completa.

Logo Fondazione Archivio Diaristico Nazionale

Autore

Marcello Rodinò di Miglione

Anno

1940 -1989

Luogo

Napoli

Tempo di lettura

4 minuti

Giornale di bordo

Senza luce, senza acqua, senza fuoco, senza te­lefono, senza radio, senza notizie, con la guerra nella nostra zona e sinanco in città, stiamo proprio mal combinati.

Mercoledì 29 Settembre 1943

Ore 13,30 – [...] Continui colpi di moschetto e di mitraglia­trice rompono l'aria; sparano qui vicino a noi, al Parco, a p.za Amedeo e a Via Crispi ; ci dicono che per le strade ci sono morti e feriti; civili combattono con­tro i tedeschi, la plebaglia assale anche le case chiuse e disabitate; degli angloamericani, senza ra­dio perché manca la corrente, nessuna notizia.

Ore 19,30 - Papà e Mammà sono in giardino con la M.sa Del Carretto e i bambini; Ugo, Luisa e Nella dai Giraud, Maria in faccende, Isa e Enzo anch'essi in giardino; la servitù più o meno al lavoro. Ma sotto questa apparente tranquillità, viviamo ore sempre terribili: la guerriglia si è riaccesa per le strade di Napoli e qui arrivano, all'infermeria tedesca, numerosi feriti. La sig.na Hess, antinazista ma buona tedesca, ci av­visa che i tedeschi hanno richiesti ed ottenuto rinforzi, che eseguiranno nuove rappresaglie sulla popolazione e ci consola... affermando che gli angloamericani sono ancora lontani... altri, usciti stamani, assicurano che buona parte di Napoli è stata riconquistata da nostri soldati e ufficiali, sinora nascosti e che per le strade vi sono mitragliatrici nostre e barricate. Qui, vi­cino al Parco come siamo, si odono continui colpi di moschetto, di bombe a mano e di mitraglia­trice; i tedeschi sono asserragliati nell'albergo Parco con sentinelle armate da per tutto. La nostra casa è rimasta incuneata nella loro zona di ri­spetto e forse non è un male.

Senza luce, senza acqua, senza fuoco, senza te­lefono, senza radio, senza notizie, con la guerra nella nostra zona e sinanco in città, stiamo proprio mal combinati. Ma gli angloamericani verranno, Napoli sarà liberata, i tedeschi respinti verso Roma e poi cac­ciati oltre; quel che però è proprio triste è che Mussolini, non contento di aver distrutto questa po­vera Patria, cerca ora di fermentare la guerra ci­vile, aizzando italiani contro italiani e purtroppo ha trovato collaboratore in questa indegna manovra, il maresciallo Graziani, tradi­tore della sua fede di soldato verso il Re e verso la Nazione. Ma con la ve­nuta degli angloamericani verranno il Re e Badoglio e sarà rior­ganizzato il nostro esercito e con la Marina ri­masta tutta lealista, riscatteremo il no­stro tri­ste passato fascista!.

Per domattina si attendono gli angloamericani e, speriamo, il povero Badoglio.Da poco siamo tornati tutti a casa.

Giovedì 30 Settembre 1943

Ore 8,30 - In questa magnifica mattinata di settembre avremo forse la bella notizia che i te­deschi sono andati via: già nella rampa non v'è più nessuno e neanche avanti al Parco. [...]

Ore 19,45 - Rientriamo ora a casa - Papà, Guido, Ugo, Diego, io - dopo una memorabile gior­nata: la cacciata - non "l'andata via" ma "la cacciata" dei tedeschi da Napoli!

La notizia, diffusasi fin dalle prime ore di stamattina, è risultata confermata verso le 10; ci prepariamo tutti ad uscire da casa dopo tre giorni di reclusione, di ansie, di sofferenze, di incertezze; [...] Dopo di che scendiamo verso Via Bisignano, salutando e salutati da tutti, in un'atmosfera di ritrovata tranquillità e di grande gioia; ci assicuriamo che tutto sia a posto a Via Bisignano e alla Riviera da Piromallo e ci avviamo verso Toledo; per le strade si ve­dono i più disparati gruppi di armati e residui di barricate; ufficiali in borghese e badogliane, marinai in maglietta, molti borghesi armati di fucili e pistole; apprendiamo così le prime noti­zie circa i combattimenti dei napoletani contro i tedeschi; animosi giovani, dopo aver fatto la guerriglia per 20 giorni, hanno, nelle ultime ventiquattr'ore, sostenuta una vera battaglia dal Vomero alla Ferrovia, da S. Ferdinando a p.za Amedeo, da p.za Carlo III a Capodimonte, costrin­gendo i tedeschi a ritirarsi dalla città. [...] Per domattina si attendono gli angloamericani e, speriamo, il povero Badoglio.

Da poco siamo tornati tutti a casa.

Ore 22 - La memorabile giornata è terminata: ora andremo a letto, dopo un'ottima cena, arric­chita da un totano meraviglioso offerto da Enzo e Isa; fuori, peraltro, si odono ancora esplo­sioni e colpi di moschetto. Domani, nuovo spetta­colo!.