I figli sono anche di papà

Dovrò sforzarmi di trasformare in oro tutta la melma che mi butteranno addosso, le azioni e le parole pungenti come la migliore lancia, le tramuterò in gambi di rose senza spine, capaci solo di farmi solletico.

Non sarà facile ma ci riuscirò solo per te, perché ormai la mia vita, così come l’avevo immaginata e programmata io, è finita non potrà mai più essere la stessa.

Quando subisci una violenza, possono scomparire i lividi ma il dolore rimane, continua a vivere con te e sei costretto a modellare la tua vita, cercando di comprimere e circoscrivere il dolore in un piccolissimo punto del tuo cervello, sempre in guardia a non farlo riesplodere poiché i nuovi effetti sarebbero ancora più devastanti dei precedenti.

Tesoro mio, non so se continuerò più a scriverti anche perché tu hai bisogno di ridere, di scherzare, di fare le monellerie della tua età e non voglio immaginare che tu possa pensare che al tuo papà piacesse tanto il ruolo di vittima. L’ho sempre detestato, così come non ho mai visto di buon occhio le persone dal pianto facile, sono fasulle e meschine, prive di una personalità forte capace di affrontare le avversità della vita, solo dei parassiti capaci di nutrirsi alle spalle degli altri.

Voglio ritornare a ridere con te, così come facevamo prima che qualcuno ci separasse.

Voglio divertirmi accanto a te anche per la più stupida fesseria che ti passa per la mente.

Voglio crescere insieme a te man mano che le scarpe ti diventano strette ed i pantaloni si fanno sempre più corti.

Voglio amarti ogni giorno di più affinché ieri non sia uguale ad oggi ma sia diverso da domani, perché sei e sarai per sempre il mio unico grande amore.

Per te e solo con te io vivrò.

Con amore, il tuo papà.