Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Privacy completa.

Logo Fondazione Archivio Diaristico Nazionale

Autore

Fedora Brcic

Anno

1943 -1945

Luogo

Croazia

Tempo di lettura

3 minuti

[...] Sono stata da Paola

Corso Umberto sembra dopo il giovedì grasso dei tempi che furono!

6 giugno 1944 martedì


Oggi sono uscita dopo aver sbrigato molte cose di casa e sorvegliato il bucato. Non c’erano stati rumori durante la notte e la mattina è spuntata calma calma. Al centro invece grande movimento quasi come il primo giorno. Corso Umberto sembra dopo il giovedì grasso dei tempi che furono! Gli spazzini incominciarono a lavorare ma c’è troppa cartaccia da sgomberare. Ho fatto la fila alla rosticceria senza poi acquistare nulla; mi recai in un’altra dove presi due polpette ed un una terza ove attesi che friggessero le zucchine. Nel pomeriggio ho dormito. Faccio questo sacrificio per ingrassarmi ed infatti ne vedo già gli effetti. Dopo ho cucito stringendo una sottana ed un vestito estivo. Verso le 18,00 è venuta a trovarmi Giuseppina Toscano: è stata veramente carina. I telefoni non funzionano ancora!

 

Un’animazione, una gaiezza con episodi di carnevale come lancio di caramelle dai veicoli nelle finestre ed alla folla.

 

7 giugno 1944 mercoledì

 

Questa notte mi sono alzata verso le 3.00 perché c’era fortissima sparatoria di contraerea e volli aprire tutte le finestre e porte per evitare rotture di vetri. Al mattino non sono uscita che tardi per riprendere il bollitore da Senigallia (che mi chiede sempre di te) e per acquistare i giornali. Veramente non so nemmeno io quali leggere! Ne sono nati tanti di tutti i partiti e la propaganda è così sfacciata che temo che gli italiani respingeranno ancora una volta la fortuna che si presenta loro. Nel pomeriggio volli recarmi fino a Piazza Venezia (50) per vedere i balli degli scozzesi. Vi arrivai dopo più di un’ora tale una folla per la strada senza parlare del movimento di camionette, carri armati, macchine. Un’animazione, una gaiezza con episodi di carnevale come lancio di caramelle dai veicoli nelle finestre ed alla folla. Un polverone, un caldo, un pigia pigia che sono tornata a  casa stanca. Gli scozzesi in gonnellino non hanno poi potuto ballare perché Piazza Venezia era così gremita di macchine e carri che non potevano nemmeno manovrare. Roma è in festa continua; si direbbe che la gente si è decuplicata: tutti sono in strada Anna Rossini era venuta a vedermi durante la mia assenza poi verso le 19,45 è venuta la Bacchetti mentre la mamma aspettava sotto: volli scendere per salutarla poi risalimmo di nuovo ed ho offerto loro il vermouth. Sono contente e la sposina spera di vedere presto il marito. Io provo invece una grande pena ora che tutti sono raggianti. La tua lontananza in mano di quelle canaglie mi mette tanta tanta amarezza nell’animo. La guerra finirà presto ed io spero con tutte le mie forze che tu possa raggiungermi fra non molto.