Festa della Liberazione
La Liberazione raccontata da coloro che hanno lottato per ottenerla
Che sia ogni giorno il 25 aprile. Ecco cosa vorremmo augurarvi con questo percorso. Perché il 25 aprile significa libertà, ma anche memoria, impegno, collettività.  Il 25 aprile segna un momento di svolta, è un giorno di speranza, un inno alla vita: una festa per tutti e di tutti. 
Il 25 aprile è la data in cui l’Italia commemora la Liberazione dall'occupazione nazifascista, avvenuta nel 1945. È una giornata di riflessione collettiva e di memoria storica, una giornata in cui si celebra la Liberazione dalla dittatura e il ruolo della Resistenza nella storia italiana, ma anche una giornata durante la quale si ascolta, si condividono pasti e memorie, si tramandano le testimonianze di coloro che hanno vissuto direttamente gli orrori e le speranze di quel tempo, perché il tempo è circolare, la storia rischia di ripetersi e ci affida il compito di vegliare.
 
Se oggi possiamo sentirci liberi, lo dobbiamo a coloro che hanno lottato, anche a costo della vita, per un ideale e un obiettivo comuni: l'Italia libera.
 
Che si tratti di Severina Rossi, quinta figlia di un'ex filatrice e di un cantoniere, incarcerata a Bergamo ancora adolescente perché antifascista e vicina alle brigate partigiane; di Ivano Cipriani che si libera dalla divisa da balilla a suon di Blues; di Magda Ceccarelli De Grada, intellettuale, vivandiera per la Resistenza e madre di famiglia che segue il barlume tenue della bellezza e dell’amore anche tra le rovine della guerra; di Piero Campisi che, a soli quindici anni, affianca i partigiani nella lotta clandestina contro il fascismo e l'occupazione tedesca; di Paolo Berti Arnoaldi Veli, partigiano che racconta la Resistenza sulle montagne emiliane, fino alla liberazione di Bologna; o di Maria Pagani che con la sua bicicletta diventa staffetta partigiana per la Brigata Rosselli e pedala da Saronno alla Val d’Ossola per trasportare messaggi e persone; o ancora di  Mario Tutino, che lascia trasparire nelle sue pagine l’inquietudine e l’ammirazione per i figli, Saverio e Alessandro, che combattono tra i partigiani, e per le figlie Gabriella e Luisa, giovanissime militanti antifasciste, sono tutte voci che raccontano di un paese devastato, ma anche di ideali tenaci, che non vacillano nemmeno di fronte al rischio della vita. 
 
Queste ragazze e questi ragazzi, queste donne e questi uomini, ci guardano dal passato e fanno di ognuno di noi una staffetta della memoria: abbiamo il compito di condividere le loro testimonianze, oggi più necessarie che mai. 
E non possiamo che ringraziarli per averci regalato la libertà e per aver condiviso i racconti del loro cammino verso di essa.
 
Buon 25 aprile! Viva l'Italia libera.
TAPPE