Scheda di dettaglio
Ivano Cipriani
Balilla blues. Diario di una liberazione
Il percorso di liberazione personale di un giovane Balilla che si emancipa dal regime grazie al suono della tromba di Louis Armstrong.
Estratti Diario: 5
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Roma, 1926. Ivano nasce nella capitale da una famiglia antifascista di origine toscana. È figlio unico e vive con altri sei adulti, zii, nonni e un cugino più grande. La famiglia lo ricopre di attenzioni, premure, amore. Vogliono che il piccolo possa farsi una posizione nella società e per tutelarlo, in quel clima politico a loro così ostile, accettano che diventi Balilla. La mente di Ivano, ancora bambino, nella sua innocenza viene plasmata dagli schemi del regime. Il diario ripercorre l’itinerario del suo coinvolgimento inconsapevole e analizza i meccanismi volti a generare l’adesione dei giovani al fascismo. Poi attraverso le amicizie, le letture, gli amori e soprattutto la musica, che arriva dall’America insieme alle truppe liberatrici, Ivano scopre che al corredo nero da Balilla e al rigore delle parate, preferisce i suoni morbidi del blues. La rottura avviene in un istante, nell’istante esatto in cui sente per la prima volta la tromba di Louis Armstrong. Il suono di quella tromba lo incita alla rivolta.
Da quel momento Ivano inizia il suo percorso di liberazione personale e quella ribellione sotterranea propria alla gioventù, con il tempo, assume una dimensione politica. Ivano approda al comunismo, proprio quel comunismo da cui i genitori avevano voluto proteggerlo per garantirgli un futuro.
 
La storia di Ivano ha vinto il PREMIO PIEVE SAVERIO TUTINO nel 2016 ed  è stata pubblicata da Terre di mezzo nel 2017 in un volume dal titolo "Balilla blues".