Autore
Seydi Rodriguez GutierrezAnno
-Luogo
CubaTempo di lettura
2 minuti 15 secondiNon ti avrei conosciuto
 Ognuna delle persone che ho incontrato ha dato un significato preciso alle mie scelte e mi ha impercettibilmente modificato. Non mi sono pentita di essermene andata da Cuba, anche se l’isola mi manca ogni giorno di più. Di certo le leggi, la burocrazia e questi dieci anni trascorsi per ottenere la cittadinanza italiana e poi ancora altri due anni per riuscire ad averla effettivamente e uno in più per racimolare i soldi con cui procurarmi tutte le carte e i documenti necessari, sono stati per me un calvario, direi una grande perdita di tempo. Ho scelto il cammino più lungo, le scorciatoie certo si sono presentate: mi sono state fatte diverse proposte di matrimonio, alcune a pagamento (io avrei dovuto pagare più di un milione di lire a chi si offriva) e altre gratuite, per amicizia o per altro, chissà. Io però mi sono innamorata di un cubano. Ora sono qui, in Italia, con mio marito e mia figlia, cercando di lavorare con coerenza e costanza come richiede la mia professione di danzatrice, un lavoro estremamente lontano dal concetto di “stabilità”. Sono da poco riuscita a portare un mio lavoro di danza e teatro a Trento, all’interno di Ypsilon festival, per la regia di Alessio Kogoj. Uno studio, che spero avrà buon seguito.
Mi sono candidata per diverse audizioni come ballerina, ma non ho superato nemmeno la prima selezione. Credo che in qualche modo l’età abbia un peso; anche quando nel bando si dichiara “assenza di limite d’età”, la tendenza è favorire le nuove generazioni. Così cerco di concentrarmi per far avvenire le cose, perché ogni avvenimento è movimento e il movimento è danza. Mi piacerebbe che questi scritti diventassero un dipinto e che il dipinto si trasformasse in una danza e che fosse questa a parlare per me.