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Autore

Onelio Pisani

Anno

2006

Luogo

Arezzo/provincia

Tempo di lettura

1 minutome 20 secondi

Quei ragazzi del vicolo "antiche prigioni" - Una gioventù perduta

Seppe notizie dei genitori che mi vollero spesso ricordare e erano orgogliosi di lei. Penso ancora a quello che rischiò per me, assistendomi fino che mi vide guarito e libero, felice di avermi aiutato nonostante il rischio che aveva corso.

Per molto tempo ci scrivemmo, sia con la madre sia con la figlia. Seppi che si era laureata, seppi che si era trovata un buon lavoro in una città vicina, seppi in seguito che si era sposata ed ebbe due figli. Seppe notizie dei genitori che mi vollero spesso ricordare e erano orgogliosi di lei. Penso ancora a quello che rischiò per me, assistendomi fino che mi vide guarito e libero, felice di avermi aiutato nonostante il rischio che aveva corso. lo stesso, mi sentivo in colpa per le lunghe nottate che aveva passato sul pagliericcio puzzolente senza dormire, logicamente con ansia. Lasciandomi, vedendo che ero preoccupato, mi guardò in silenzio, e volle rassicurarmi pregandomi di ascoltare, dopo essere scappata, come avrebbe fatto. Fra poco, disse, sentirai abbaiare un cane, quel cane è felice di vedermi, è mio, appena salva lui è contento di vedermi. Puoi essere tranquillo e fuori pericolo, io e tu! Passarono ancora anni per completare i miei studi universitari per la mia tesi di laurea, certamente a rischio del mio stato di salute, che affrontai con passione e volontà. Dentro me stesso sembrava che qualcuno mi aiutasse volendomi tanto bene, di cui non dubitai mai. Mi feci coraggio e continuai a credere agli angeli su questa terra.