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Autore

Antonio Cocco

Anno

1952 -1954

Luogo

Veneto

Tempo di lettura

8 minuti

Ridotta Isabelle

Laos le 12.6.53 

Carissimo papà
Sono di ritorno da 12 ore da una grande operazione durata 3 giorni del 3/3. Puoi farti un’idea di che lavoro siamo stati sottoposti; fare e rifare un sacco di volte tutto il pacchettaggio cambiare di posto, accampamenti, marce lunghissime sotto il sole e la pioggia, insomma ciò che di più noioso si possa immaginare. Del resto basta pensare che eravamo in quattrocento. Come ti dissi da solo dodici ore siamo entrata a base e già il battaglione è uscito un’altra volta, direzione Luang-Prapang, per una operazione di 5 o 6 giorni. Per fortuna m’han lasciato a casa, causa certe piagucce prodotte dalle scarpe strette e m’hanno spedito in un P.A., pitone assieme ad altri dodici, 20 Km. dal campo d’aviazione. T’assicuro che siamo tranquilli, spece io che mi hanno schiaffato in un posto radio e così me ne sto gran parte del giorno seduto accanto al mio posto. Ed ecco che io ne approfitto per scrivere alle tue 4 lettere ed altre che mi sono arrivate.
Ringrazio tutti per gli auguri... ed infatti non credevo proprio di passare un onomastico così tranquillo senza pigliare il picco in mano o dover marciare carico come un mulo, Sant’Antonio ha avuto compassione.
Ho ricevuto il giornale, Lo Sport Illustrato, con moltissimo piacere e le lettere di casa, compresa quella di mamma scriverò dopo. Ho Ricevuto pure una lettera dal D. Conte Luigi, mi dice che sta lavorando per me ecc... naturalmente io comprendo la sua posizione delicata ed il perché non possa spiegarmi troppe cose, questo me lo fa capire a sottintesi, risponderò subbito anche a Lui. Il Capitano m’ha detto che ho passato bene l’esame e di “echelle” cioè 2a scala 150 $ in più che col cambio dovrebbe fare circa 260 tutto buono.


 

Ieri sera pensavo proprio ch’io sto lasciando i migliori anni della vita all’Armata Francese... che fesso!

In quanto ad un eventuale impiego devo avere pazienza, t’es trop jeune Cocò, m’ha detto e così devo lasciare il posto ad anziani, o a tipi che per la seconda volta vengono in Indocina. Tuttavia non dispero e credo che prima o poi mi spediranno a fare l’ostaggio [lo stage] per contabile ad Hanoï roba di 3 mesi. Sarebbe una vera pacchia ed un sicuro impiego poi. È quasi certo che una volta rientrato da questa operazione il Battaglione andrà a Phu-Luc e poi sul Delta Rosso. Ma io sono contento, almeno lì non vedrò il picco e la pale e queste odiose di montagne con le loro foreste.
Spero che Cesco e Gianni passeranno in gloria gli esami, lielo auguro proprio. Meno male che Anna è sortita bene dalla sua appendicite non m’avevate detto che stava all’ospedale ma ormai è passata anche questa.
Ormai le elezioni sono fatte, spero mi scriverete il risultato ne sono molto anzioso, mi spiace proprio di non trovarmi dentro anch’io, ma sarà certamente per la prossima volta. Mi spiace tanto per mamma, non vorrei stesse così in pensiero, ogni volta che le scrivo, dico sempre che tutto va bene ma forse lei capisce e sta male povera mamma quante volte penso a Lei e i sacrifici che farà per me. Certe volte penso a quello che v’ho [fatto] passare, alla forza d’animo ed alla volontà che hai, alla Fede che voi tutti avete, ma sono convinto anch’io che un giorno rientrerò a casa come fece proprio il figliol prodigo, sarà un grande giorno per me, e solo il pensare a questo mi basta certe volte che tirare avanti in questo penoso calvario che da solo mi sono fatto.
Staremo a vedere come andrà a finire, certo che dovrà finire bene o male e il tempo passerà anche per me. Ieri sera pensavo proprio ch’io sto lasciando i migliori anni della vita all’Armata Francese... che fesso! 

Ti abbraccio con tanto affetto 

toni