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Autore

Francesco - Annamaria Leo - Marucelli

Anno

1940 -1946

Luogo

Milano; Firenze

Tempo di lettura

7 minuti

Scrivimi molto e a lungo

Il 1° atto del grande dramma è finito. Ora inizierà l’altro, formato da tante piccole tragedie individuali che, nel loro complesso, danno una visione di quello che sarà l’avvenire - per lunghi e numerosi decenni - della nostra Patria ora ridotta a colonia.

22/6/1945

Cara Anna.

 

Non comprendo come mai da vari mesi tu non riceva mie notizie! Sebbene riconosca - in fatto di scrivere - d’essere un pigraccio, purtuttavia non ho mai lasciato trascorrere eccessivo tempo senza confermarti per iscritto il mio ricordo. Ciò vuol dire che le mie lettere non arrivano a destinazione e allora non ci resta che fare un... encomio ai vari servizi postali. Ho qui davanti la tua lettera del 15/2 e il messaggio del 9/1 ricevuti giorni fa. Ho alcune nuove da darti. Cercherò di sintetizzarle al massimo per comprenderle tutte in queste 24 righe; prima però rivolgo un pensiero al nostro cielo, quello che mi descrivi splendente di luce e che nessuno potrà mai toglierci [censura]. Il 1° atto del grande dramma è finito. Ora inizierà l’altro, formato da tante piccole tragedie individuali che, nel loro complesso, danno una visione di quello che sarà l’avvenire - per lunghi e numerosi decenni - della nostra Patria ora ridotta a colonia. Chi ringraziare? Un mese fa è rimpatriato un mio carissimo amico; ha il tuo indirizzo e, se sosterà a Roma, verrà senz’altro a darti mie notizie. Ti racconterà anche la storia di quel prigioniero che - prima indiano e poi suora - è fuggito. Ed è per questa fuga che mi trovo in prigione a scontare una pena di 4 settimane. Le ho quasi ultimate, però; ancora 2 giorni e poi riacquisterò la... libertà, ovvero uscirò da una cella per entrare in un reticolato. La sfortuna mi ha perseguitato; andava tutto bene, quando una distorsione al piede impedì all’indiano di proseguire. Indossato allora un candido abito monacale, suor Francisca si presentò alla stazione di un paesino per prendere il treno, ma nuovi contrattempi fecero sì che la “pia sorella” fosse ricoverata prima in ospedale e, dopo 7 giorni di degenza, in.. prigione dove tuttora sta meditando. Salute ottima. Ti abbraccio.

 

Franco

[…]

Ieri ti avrei voluto avere con me, avremmo avuto sicuramente un argomento di conversazione. Peccato che almeno le tue lettere non possano essere lunghe!!

Roma, domenica 20 gennaio 1946

 

Caro Franco,

 

nella tua ultima mi dici di scriverti spesso, e a lungo: io starei tanto volentieri con te, se avessi argomenti carini e simpatici da raccontarti, ma la mia vita è sufficientemente monotona per avere qualche lato interessante e temo proprio, se mi sbilancio a scriverti troppo spesso, di diventare noiosa e pesante. […]

Ieri ti avrei voluto avere con me, avremmo avuto sicuramente un argomento di conversazione. Peccato che almeno le tue lettere non possano essere lunghe!! Andai con una mia amica a vedere un film italiano: “La vita ricomincia” con Fosco Giachetti e Alida Valli, due fra i nostri migliori attori. La trama molto semplice e reale: si tratta di questo: un ufficiale dopo 5 anni di prigionia torna in patria: l’ansia di arrivare a casa lo divora, una giovane moglie e un piccolo sono da anni privi della sua tenerezza. Ha pochi denari in tasca e gli riesce difficile trovare un mezzo, finché un borsaro nero non lo carica sul camioncino che trasporta merce di contrabbando. Il blocco di Cassino è sorpassato, e il borsaro spiega che hanno superato veramente un bel guaio. Sulla faccia del reduce si legge la pena per le grandi distruzioni che seminano il cammino da Napoli a Roma. Una volta a casa trova che la famiglia sta bene e da un sospiro di sollievo: pensa che può benedire la Provvidenza che gli ha risparmiato i suoi cari, la sua casa. La moglie ora lavora; con coraggio anch’egli riprenderà la sua vita civile. Qualche giorno dopo l’arrivo, è deciso che si deve festeggiare l’evento con un pranzo, sarà ospite un professore che è stato buon amico di loro e che nel bombardamento di Napoli ha perduto tutti i suoi. Scende la sera e la moglie attesa per il pranzo, non rincasa. Vengono fatti lunghi

giri in tutti gli ospedali e ai commissariati, è ad uno di questi che essa si trova per aver ucciso

un uomo. In camera di sicurezza avviene il racconto piuttosto drammatico. 3 anni prima il piccolo era caduto ammalato gravemente, i denari spesi senza parsimonia a nulla giovavano, le risorse sparirono rapidamente, un medico consiglia un intervento chirurgico di un grande professore ma occorre una forte somma. Lei tenta di vendere la casa ma non ci riesce, una sera riceve una telefonata da una baronessa, piena di speranza va all’appuntamento ma invece di una offerta per la casa si sente invitare per un turpe mercato, sdegnata se ne torna a casa, ma quì il medico le dice che il piccolo è tanto grave e che solo l’intervento lo può salvare. Allora la madre non esita più, torna dalla baronessa e va dove questa le dice trovarsi l’incognito innamorato. Tutto era dimenticato o quasi quando due sere dopo l’arrivo del marito, mentre loro, insieme ad amici, sono in un ristorante l’individuo riappare e vorrebbe, come le fa dire attraverso la solita persona, riaverla di nuovo. Lei torna a quella casa per scongiurarlo a desistere ma

questo minaccia il ricatto: dirà tutto al marito. Cieca di dolore e di rabbia fa partire il colpo dalla rivoltella che ha portata con sé. Ecco questa è stata la sua tragedia! Quando il marito senza una parola si volta per lasciarla, ha uno scatto: “Tu non puoi giudicarmi, pensa che prima di essere moglie sono mamma e che non potevo far morire il mio bambino. Tu che cosa hai fatto per noi? Infine ero sola a lottare.” Al processo naturalmente tutto finisce per il meglio con la completa assoluzione. Vorrei proprio sapere il tuo parere. Che cosa ne pensi tu di una donna simile? Il film è stato ben condotto con degli spunti di attualità simpatici e arguti. Penso proprio che quando verrai quì, se non sarai troppo orso, riusciremo a fare lunghe

chiaccherate. Come stai tu? Mi congratulo per la... forzata saggezza che dici di avere. Penso che avrai ricevuto la notizia di zia... povero Franco!! La tua mamma, dalla quale ho avuto notizie di recente sta bene

insieme a tutti i tuoi cari, aspetta solo te per ritornare alla sua casina. Anche stasera sono riuscita a raccontarti qualcosa, dimmi che sono brava. Ti penso abbracciandoti affettuosamente.

 

Anna

Scusa lo stile e come è scritta.