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Autore

Francesco - Annamaria Leo - Marucelli

Anno

1940 -1946

Luogo

Milano; Firenze

Tempo di lettura

15 minuti

Scrivimi molto e a lungo

Vedi, penso anche a te, a come queste ultime settimane ti debbano essere pesanti, e come deve esser triste veder partire i propri compagni senza sapere quando sarà il proprio turno. Siamo alla fine è vero, e se anche, Dio non voglia, tu dovessi essere proprio dell’ultimo convoglio, non può ancora passare molto tempo ma... capisco che nel campo le ore debbano sembrare anni, i giorni secoli.

Roma 19 agosto 1946

Caro Franco,

 

ieri per un caso ho avuto tue notizie dirette. In casa Brocchi c’era un certo tenente Onorati (mi sembra) reduce fresco fresco dal 25/3 che portava loro notizie del rispettivo figlio e marito. Sina aveva già chiesto tue notizie ma lui non si raccapezzava chi tu potessi essere avendo avuto Franco come cognome. Chiarito l’equivoco mi disse che stai bene malgrado il caldo. Del rimpatrio per ora nulla di preciso - speranze per il settembre. Non penserai che sono impazzita se ti dico che questo mi ha avvilita? Dopo tanti anni, ho un po’ il diritto di considerarti come una persona... cara, vero? Vedi, penso anche a te, a come queste ultime settimane ti debbano essere pesanti, e come deve esser triste veder partire i propri compagni senza sapere quando sarà il proprio turno. Siamo alla fine è vero, e se anche, Dio non voglia, tu dovessi essere proprio dell’ultimo convoglio, non può ancora passare molto tempo ma... capisco che nel campo le ore debbano sembrare anni, i giorni secoli. Qui si muore di caldo (per quanto a me non dia una noia eccessiva) ma il tuo compagno ci ha detto che l’altra notte ha dovuto mettere sul letto una coperta di lana. Immagino la vostra temperatura!!! Hanno fatto un viaggio tremendo con 50 gradi di calore! Spero che il tuo sia migliore. Ho scritto anche alla tua mamma, ma spero che tu abbia avuta la possibilità di indirizzarle qualcuno. La posta tace. So che la Sig.ra Fornari ha avuto lettere del giugno, mentre io e Sina (di solito la posta ci arriva contemporaneamente) manchiamo di notizie. Di qui che dirti? Solita vita - solite cose. I primi di ottobre sarò a Milano, ma credo che sarà una delusione se non ci sarai anche tu. Ieri nel pomeriggio sono stata di nuovo a Ostia - il mare era un po’ agitato, ma era bellissimo fare il bagno e tenersi a galla lasciandosi trasportare dalla corrente. Sono rimasta con Sina, fino alle 8 e mezzo circa, sulla terrazza - ci siamo così godute il tramonto - un tramonto grigio e nuvoloso, ma non per questo meno bello. Seduta su una comoda poltrona a sdraio mi sono goduta lo spettacolo sempre nuovo e sempre bello. “Nell’ora che volge al desio...” spaziando con lo sguardo l’orizzonte ho cercato un punto: ma le mie cognizioni geografiche sono così misere in materia che... è stata una inutile indagine. Hai ricevuto la foto che ti spedii i primi di giugno? Mi sembra quasi impossibile che questo foglietto di carta possa fare tanti Km fino a raggiungerti! Sai, adesso gli staff del campo si sono accorti che io riconosco le calligrafie delle lettere loro dirette, così, quando vengono in ufficio mi guardano con aria interrogativa, quasi timorosi del mio diniego - chissà se qualcuno non riconoscerà anche la mia sulle lettere abbastanza frequenti a te dirette? In una delle tue prime, mi scrivevi che pur essendo pigro ed avendo un gran brutto carattere eri contento di avere una corrispondente se questo però non significava da parte mia “compassione”. Nel lontano 1940, quando in un momento di dolce far niente, scrissi, non avrei certo pensato che il giuoco avrebbe dovuto continuare per tanti anni e che pur essendo ben lontana dalla “compassione” mi sarei affezionata tanto al giuoco da fargli prendere uno spazio abbastanza largo nella mia vita - affezionandomi a quel Franco che con molta impertinenza mi chiedeva: “se ero una vecchia zitella in cerca di... tardive emozioni”. Povero Francolino, quando tornerai troverai veramente una zitellona, anche se non le si addice l’ultima parte della tua frase! Mi consolo solamente pensando che se 6 anni sono passati per me, lo sono anche per te!!! Ancora una cosa e poi ti lascio perché è una semi-impertinenza... Ho saputo che siete dal tempo della prigionia nella più assoluta... castità. Così le mogli non hanno da temere, ma... che cosa non avreste fatto in condizioni diverse? Altro che... corbelli di chiocciole!!! Ossia, penso che gli indiani avrebbero visto moltiplicata la loro popolazione, come credo sia successo in Inghilterra ed in molte altre parti di mondo dove sono passati i... focosissimi italiani!! Scusami Franco, e... non me ne volere - non dire che sono decisamente sciocca!!! Ti mando un caro abbraccio per... farmi scusare.

Anna

Non credi? Nel mio programma conto di fermarmi a Roma non poche ore, ma almeno un giorno o due. Non vedo perché tu debba prevedere un certo “impaccio” nel nostro primo incontro; io anzi, lo immagino normalissimo, quello di due ottimi amici legati da un affetto sincero sempre più rinsaldatosi in questi anni densi di peripezie ed avversità.

Yol 21/8/1946

Cara Annettinuccia - (ti piace?).

 

Probabilmente non hai ricevuto una mia lontana lettera nella quale ti spiegavo - assai prolissamente – la fobia che ho per i soprannomi, nomignoli, vezzeggiativi, diminutivi, ecc. Ecco perché, penso, ogni tanto mi chiami... Francolino, rizzandomi così i capelli!!! Cara Anna, come stai? Sei guarita dall’esaurimento? Ho già ricevuto l’aerea del 3/8. Vuoi un consiglio? Non credere più alle dichiarazioni - riguardanti i rimpatri – degli inglesi, vuoi della Croce Rossa (agenzia ad esclusivo uso britannico) e degli italiani. Credere a questa trinità c’è da perdere la ragione. Personalmente non ho mai prestato fede alle affermazioni di quei signori, pel fatto che già li conoscevo alquanto bene; mi duole solo che voi tutti abbiate provato delle delusioni per colpa loro. Ad ogni modo voglio sperare che tu pure sia entrata nel mio stesso ordine d’idee in merito. Ti dico tutto questo perché oggi sono particolarmente arrabbiato. Questa settimana dovevano esservi delle partenze da Yol; ieri furono improvvisamente interrotte tutte le operazioni perché il rimpatrio era sospeso e (così dissero) per diverse settimane non se ne parla. Spero, non essendo questa notizia ufficiale, che venga un contr’ordine che annulli tutto. Non è tanto il fatto del mancato rimpatrio che m’imbestialisce (sarò soddisfatto se potrò essere a casa almeno per Natale) ma anche perché vedo sfumare la gioia ed il piacere dei 10 giorni di Milano - e penso che forse tu non vorrai né potrai protrarre per troppo tempo questo tuo viaggio. Da quaggiù nessuna novità degna di nota. Ogni tanto alcuni camerati rimpatriati ci spediscono il giornale “La Rivolta ideale”, il solo che, a mio parere, aderisca in parte alla nostra mentalità. Lo conosci? Con le tue idee di oggi (simili alle mie) credo ti interessi - è molto chiaro e dice abbastanza la verità. In quanto al fatto di non scrivermi quando sarò in Italia è da vedersi. Sei alquanto prepotente ed hai fatto i conti senza l’oste. Non credi? Nel mio programma conto di fermarmi a Roma non poche ore, ma almeno un giorno o due. Non vedo perché tu debba prevedere un certo “impaccio” nel nostro primo incontro; io anzi, lo immagino normalissimo, quello di due ottimi amici legati da un affetto sincero sempre più rinsaldatosi in questi anni densi di peripezie ed avversità. Brocchi è tuttora qui nella mia ala. Tu scrivimi, scrivimi sempre e – ripeto - non credere alle varie voci di ritorno. Ti autorizzo a credervi solo quando avrai restituite le tue lettere con il timbro: “rimpatriato”. Un salutino al piccolo Gian- franco. Cordiali ai tuoi. A

te il mio ricordo costante ed un abbraccio affettuoso.

 

Franco


[...]

Ma posso farti una confessione? a tanti Km di distanza si può ben farla vero? Voglio un po’ bene a questi tuoi difetti, forse più che ai pregi. Temo invece, che tu, di solito così equilibrato, mi abbia supervalutata. Del mio fisico giudicherai presto - il bello e il brutto sono così soggettivi!!!

 

Roma 1 dicembre 1946

Mio caro Franco,

 

ieri è arrivata un’altra nave con prigionieri - povero caro, sarai proprio fra gli ultimissimi - ma ormai al massimo fra un mese e mezzo - se proprio dovesse andar male sarai quà. Il 6 deve arrivare un’altra nave - ci sarai tu? In caso contrario sarebbe anche per me un Natale veramente triste - non riesco più a sopportare l’idea del campo. Il tuo ritorno è da mesi un chiodo fisso e queste ultime settimane sono proprio dure a passare. E si dice che il tempo è galantuomo!!! La tua lunghissima del 25/10 mi ha resa veramente felice. Sono contenta che la foto ti sia piaciuta - che almeno ti vada a genio in... cartolina!!! Sei incorso, Franco caro, in un errore: se è vero che ti ho sempre sentito molto vicino al mio spirito, non ti ho mai considerato un’“araba fenice”: no caro, tu sei per me un uomo con qualità, ai miei occhi, superiori a quelle di molti altri, della massa forse, ma essere umano e come questi non immune da manchevolezze e difetti, alcuni dei quali, per ovvie ragioni, a me sconosciuti. Ma posso farti una confessione? a tanti Km di distanza si può ben farla vero? Voglio un po’ bene a questi tuoi difetti, forse più che ai pregi. Temo invece, che tu, di solito così equilibrato, mi abbia supervalutata. Del mio fisico giudicherai presto - il bello e il brutto sono così soggettivi!!! Se hai ricevuto la mia seconda lettera da Milano ricorderai quello che ti dicevo a proposito di quella moglie. Ma sono le qualità morali in più che tu mi dai e che mi preoccupano. Anch’io come tutti sono ben lontana dalla perfezione e sottostò a tutte le leggi umane. Non mi hai insuperbita con le tue espressioni (che dici non essere complimenti) ho per mia fortuna un buon spirito di autocritica. Quello che invece mi lusinga è... l’opinione dei tuoi compagni, anche perché penso che il loro giudizio sulla mia riverita persona, non ti abbia fatto tanto... dispiacere. Quello che pensano poco importa, noi sappiamo quello che valiamo l’uno per l’altra, che importanza può avere l’opinione di chi ci circonda? Povero Adamo perché lo denigri tanto? Guarda quando ti... intoiletterai per incontrarti con me, non essere eccessivo - io generalmente uso solo del carminio per le labbra e un po’ di cipria. In quanto ai tacchi io non li porto più (un giorno ne saprai la ragione se sarai buono) comunque sta tranquillo, non sono un corazziere - a conti fatti dovremmo essere eguali!!! Poi in fondo, che importanza ha la bellezza in un uomo? per le donne che non si preoccupano di quello che c’è dentro molto, ma per i tipi “ancien regime” niente!! Carattere: solo una volta una tua lettera ha avuto il potere di deprimermi, ma forse la colpa non era tua, ma del mio spirito che in quel momento era sottozero e non seppi leggere bene - non compresi che anche tu quando la scrivevi avevi un gran “magone”. So che sei fatto di contraddizioni, che il tuo carattere non è facile, che sei testardo, ma hai un carattere - questo è l’importante: sai quello che vuoi - il tuo spirito non vacilla facilmente - sei fermo - prima di prendere una decisione ci pensi bene, ma una volta presa sai che è giusta - e vorresti un medico che ti correggesse? no caro, sbagli, ne verrebbe sminuita la tua personalità che è ben delineata. Smussa solo un pochino gli angoli che sono troppo acuti, e se credi che possa in qualche modo aiutarti dimmelo pure - ne sarò ben felice - per Franco si può trovare la dolcezza e la tenerezza necessarie e forse non sentirlo sminuito di fronte a sé stesso correggendolo. Caro il mio scioccone, il tuo bacetto non mi è affatto dispiaciuto - come lo avrebbe potuto? quando ne conoscevo la spontaneità e la sincerità? se non mi sbaglio, nelle lettere seguenti te ne ho ricambiati più d’uno. Sai... l’inizio dà sempre un po’ d’impaccio alle “evolutissime” pari mie. Certo che se tu fossi stato capitano... la cosa era diversa! A tua sorella dissi un giorno che avevo in te, nelle tue capacità e possibilità, una fede sconfinata. Feci male? ma è la verità – noi sorelle molto spesso vi sottovalutiamo!! Vidi tuo cognato - ma lui lavora moltissimo e la sera è stanco – così feci con lui poche parole e non so di che colore vesta - ma credo sia contrario a te. È sempre stato molto gentile ma... come dirti? non è tipo che accosta. Quando sarai qui esamineremo insieme questa mia impressione. Quante cose sto rimandando, Franco caro, alla tua venuta!!! Attento alle belle fanciulle milanesi, non si sa mai quale scherzo possono fare le antiche fiamme dopo tanto tempo!! Non ti puoi certo lamentare del fedele ricordo se ancora telefonano per chiedere di te... brutto muso! Vuoi includermi nell’“Istituto Superiore di Educazione Coniugale”? Sotto la tua saggia ed equilibrata guida potrei diventare una ottima... maestra!!! Sai che in Giappone esiste qualcosa di simile? La tua concezione di diritti e doveri è garanzia di serietà ed onestà. Ma caro, sei proprio convinto che la vita è come noi ce la facciamo? Dovrai insegnarmi qualcosa in questo campo poiché spesso di fronte a dei muri alti, dei labirinti inaggirabili, mi perdo. Eppure non credo che la mia volontà sia tanto debole, ma quando il fardello e le difficoltà aumentano mi viene la voglia di mettermi seduta ed attendere la manna dal cielo con fatalismo orientale. Per fortuna, prima che il proposito si attui, capita sempre la provvidenziale frustata che mi rimette in marcia nervi e volontà. Per la casa hai perfettamente ragione; ti dovrai muovere senza aspettare altri santi. Quello che mi brucia è che dovrai inquietarti subito appena arrivato, mentre avrei voluto che almeno per qualche settimana tu fossi tranquillo. Ti aspetto presto presto presto. Mi sono sempre dimenticata di ringraziare quel tuo collega che ti cede i foglietti è stato veramente molto gentile - ma non ha nessuno al quale scrivere?

Ti abbraccio affettuosamente e ti mando anche un bacio - uno solo perché tu non ti abitui male e perché ti rimanga sempre un po’ di provvidenziale... sete - cattiva, vero? Ma ho paura di essere alla fine con i pensieri maligni - se crederai opportuno prenderò gli scapaccioni.

Caramente tanto i miei ti ricordano.

 

Anna

Come vedi sono in viaggio per il rimpatrio. Il 9/12 m’imbarcherò e salperò da Bombay sul “TAMAROA” e spero d’essere a Roma verso il 21 p.v.

Delhi 5/12/1946

Cara Anna.

Ho ricevuto giorni fa la tua del 25/11.

 

Mi rincresce che te la sia presa per quella mia lettera - non avevo affatto l’intenzione di... strapazzarti; però gli scapaccioni (che ti sono simpatici) te li darò ugualmente. Come vedi sono in viaggio per il rimpatrio. Il 9/12 m’imbarcherò e salperò da Bombay sul “TAMAROA” e spero d’essere a Roma verso il 21 p.v. Nulla da dirti perché il tempo e i mezzi mi mancano - il mio pensiero ti ricorda sempre con affetto ed io pure sono molto desideroso di poterti presto abbracciare. La mia salute è sempre ottima anche se il viaggio non ha proprio le comodità del... turismo di lusso!!! Allora... arrivederci presto. Ti giunga gradito il mio abbraccio affettuoso.

 

Franco

Anna e Franco insieme
Anna e Franco insieme