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Autore

Luigi Minioni

Anno

1944 -1945

Luogo

Verbania/provincia

Tempo di lettura

4 minuti

Giorno per giorno

Oggi verso le 13,30 un’auto della X [Mas] ha portato il cadavere di un partigiano depositandolo sotto le piante della piazza di Pallanza.

[Verbania]

Lunedì 13 novembre [1944]

9,00 – Questa mattina era totalmente coperto; ora dopo aver iniziato a piovere, si è messo a nevicare.

11,00 - Continua a nevicare a larghe falde, tutto si è coperto con un bianco mantello. Questa neve, così improvvisa, ha tolto dal cuore tutte quelle ultime speranze che fino a ieri cercavano di lottare con la natura, per tentare di allontanare l’incedere dell’inverno. Essa ha trovato tutti impreparati, perché fino a ieri ci cullavamo tra i raggi caldi del sole.

18,00 - […] Sembra che i tedeschi residenti a Stresa debbano partire questa notte. La linea Milano-Domodossola è stata interrotta dai partigiani.

[...]

Domenica 19 novembre

21,00 – Il tempo si è mantenuto incerto per tutto il giorno. Da molte parti giungono notizie di attività partigiana. A Gravellona è stato attaccato un tram, un milite è stato ucciso. Da un autista, recatosi con un camion nel basso novarese, si apprende che molti sono i partigiani che operano in una vasta zona che comprende anche i paesi di Momo e Fara. Un camion della Montecatini recatosi da quelle parti, per prelevare scarpe, è stato fermato e sequestrato.

Oggi verso le 13,30 un’auto della X [Mas] ha portato il cadavere di un partigiano depositandolo sotto le piante della piazza di Pallanza. Si crede che sia un Georgiano, fuggito dalle truppe tedesche, dove era come prigioniero. Era vestito da militare recante le mostrine di artiglieria ma senza le stellette; al collo recava un fazzoletto con la falce e il martello, sul petto una banconota, forse americana. Sulla pianta vicina è stato affisso un cartello con questa scritta: «Questo è l’uccisore dell’allievo ufficiale Zonca. La X non si tocca». Il suo cadavere è rimasto in piazza fino a tarda sera. Si crede sia stato ferito in un’azione verso Bieno e poi finito con un colpo di pistola alla nuca.

Intanto il combattimento continua e si protrae per circa due ore.

Lunedì 20 novembre

21,00 - Il tempo è rimasto incerto fino alle 14.30 circa, verso quest’ora ha cominciato a piovere fitto fitto. La temperatura si è mantenuta bassa per tutta la giornata. Verso sera si è messo a piovere più forte. L’aspetto di questa giornata è prettamente invernale. Una fitta nebbia copriva i monti e attenuava i profili del panorama.

Verso sera, non essendo ancora arrivato il camion del latte, si è sparsa la voce che esso sia stato attaccato dai partigiani. Finalmente alle 19, il camion è arrivato. L’autista ha raccontato quanto segue:

«Ero appena giunto in un piccolo paese sulla strada per Arona, quando odo non lontano il crepitio delle armi automatiche e dei fucili. Mi fermai, ma ecco subito alcuni soldati sequestrano il camion e, tolti alcuni bidoni, vi insediano alcuni fucili mitragliatori ed una mitragliatrice. Io ordino alla gente di scendere (questo camion che giornalmente va a Novara a prendere il latte per la città [di Verbania], reca anche civili, essendo difficoltoso viaggiare con altri mezzi) e di nascondersi. Ma una donna non vuole abbandonare il posto. Non appena i partigiani si sono accorti della presenza delle armi e dei soldati sul camion, lo prendono nel fuoco delle loro armi. Numerose pallottole lo colpiscono, una di queste raggiunge al petto la donna che era rimasta. Muore quasi subito. Intanto il combattimento continua e si protrae per circa due ore. Finalmente poso ripartire per Novara. 4 bidoni sono stati forati e i vetri della cabina sono stati completamente frantumati. La donna morta è di Suna ed è stata lasciata nel paese dove è avvenuta la morte.»

Notizie giunte da Baveno dicono che ieri tra Baveno e Feriolo sono stati uccisi tre soldati tedeschi. Il coprifuoco sarebbe ora alle 18. Altre voci provenienti da Trobaso dicono che verso Santino sono stati uccisi due soldati della X, però non è confermato.