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Scheda di dettaglio

Autore
Nome cognome
Claudio Foschini
Data di nascita
1949
Sesso
m
Luogo di nascita
Roma
Livello di scolarizzazione
Diploma scuola media inferiore
Diario
Consistenza
380 pagine
Natura del testo
Dattiloscritto: 1
Tempo della scrittura
1990 -1991
Estremi cronologici
1949 -1991
Provenienza geografica
Roma
Soggetti
Amore Carceri Detenzione Emarginazione Famiglie
Parole chiave
Rivolte carcerarie
Luoghi del racconto
Milano

Claudio Foschini

In nome del popolo italiano

La storia rocambolesca di un “ragazzo di vita” delle borgate romane tra gli anni ’60 e gli anni ’90: miseria, carcere, droga e redenzione (mancata).

Un estremo atto d’amore è un'opera radiofonica sul testo In nome del popolo italiano. Storia di una malavita di Claudio Foschini. Il lavoro, posizionato nella cornice del radiodramma e del racconto radiofonico, prende spunto dai suggestivi punti di contatto tra il personaggio di Foschini e l'epica classica e la tragedia greca. L'operazione di cut-up tra il diario e l’Antigone di Sofocle – frammenti tratti liberamente dal testo classico, smembrati e innestati nel racconto – è volta non tanto a sublimare il personaggio in eroe tragico, quanto a ricontestualizzarlo ed attualizzarlo su un palcoscenico virtuale, una fumosa sala da teatro in streaming su YouTube. Al linguaggio franco, lucido e sagace di Foschini viene contrapposto il tono aulico ma sintetico di un “coro”, ritratto di tutti noi, spettatori di storie fuori dal tempo – e giudici ultimi, oggi come allora. Le vicende e le riflessioni riportate nel radiodramma sono di carattere spesso privato e personale: la testimonianza di una vita sofferta, vessata e violenta, vissuta ai margini della società; lo spaccato di un mondo culturale e sociale tanto lontano quanto vicino. Un estremo atto d’amore è stato prodotto da Luca Morino, Federico Pianciola e Riccardo Salvini al Mandala Studio di Torino grazie al Premio Lucia, con il supporto di Radio Papesse, Fondazione Archivio Diaristico Nazionale Pieve Santo Stefano e l’associazione Zuende. In questa ed altre circostanze Riccardo, Luca e Federico collaborano e producono a nome di Viso Collettivo.
Un estremo atto d'amore Viso Collettivo. Viso Collettivo è composto da Luca Morino, Federico Pianciola e Riccardo Salvini.
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Sinossi

Roma, 1949. Tra le baracche del Mandrione nasce Claudio Foschini, da una madre “scarpara”(ladra di portafogli in gergo romano) e un padre che vende l’Unità alla stazione Termini (“lavoro di prestigio fra i poveri”). La sua infanzia assomiglia a quella di tanti bambini delle baracche romane, Claudio cresce nella miseria, ma il clima di solidarietà che regna all’interno della famiglia e della comunità di borgata danno speranza e persino gioia. Tra vicini ci si dà una mano, si passano le giornate insieme e s’inizia anche a fare le prime ragazzate in banda.

Poi è il tempo del collegio, inevitabile per le famiglie più povere, per garantire ai figli pranzo e cena. Ma la separazione dalla famiglia e l’educazione rigida del collegio lasciano delle ferite profonde nel giovane Claudio, che comincia ad essere abitato da un desiderio crescente di ribellione e vendetta. I primi furti li inizia a fare quasi per gioco, ma di lì a poco arriva al carcere minorile di Porta Portese. E da quel momento inizia una spirale vertiginosa fatta di carcere, furti, rapine, ancora carcere e molta droga. La vita si alterna tra dentro e fuori, più dentro che fuori, e nonostante il senso d’ingiustizia rispetto a ciò che Claudio vive come un destino, la reclusione è un momento di riflessione e bilancio, di memoria e proiezione. È così che Claudio riempie undici bloc-notes raccontando la sua vita, in modo onesto e autentico, lo fa per lenire il passare del tempo dietro le sbarre, ma anche per avvertire quei ragazzi che potrebbero essere attirati dalla stessa strada verso la facilità, solo presunta e mai goduta. La scrittura, così come il teatro in carcere, permettono a Claudio di assaporare l’inizio di un riscatto che però non avviene mai fino in fondo: a neanche sessantuno anni, un mattino di maggio del 2010, Claudio viene ucciso da una guardia giurata in borghese in una tabaccheria, durante l’ultima rapina.

Claudio Foschini, “ragazzo di vita” autentico, ci affida la sua vita rocambolesca con generosità e lucida incoerenza, offrendoci un ritratto “da dentro” della Roma borgatara di quegli anni.

 

La storia di Claudio ha vinto il PREMIO PIEVE SAVERIO TUTINO nel 1992 ed è stata pubblicata da Il Mulino nel 2013 con il titolo  “In nome del popolo italiano”.

 

Prefazione

Tra Pasolini e la Banda della Magliana

di Giancarlo De Cataldo

Claudio Foschini nasce nella borgata del Mandrione, nel quartiere dell'Acquedotto Felice, a Roma. In questo brano Claudio racconta, grazie a ricordi ancora vividi, l'infanzia modesta ma felice di un bambino di borgata. Uno spaccato della vita che si accomoda come può tra le baracche, ai confini di una capitale a cui la borgata fornisce l'acqua (è il quartiere dell'Acquedotto), ma dalla quale non riceve in cambio alcuna attenzione. Un mondo fuori dal mondo, regolato da leggi non scritte, ma condivise, una zona di margine, dimenticata, all'interno della quale ce la si sbriga come si può e la legalità è un filo sottile che va scavalcato di continuo per stare in piedi. Un luogo di miseria e impossibilità, reso però accogliente dall'amore indefettibile dei genitori e dalla solidarietà autentica che s'instaura tra baraccati. 

Poi il brano si tinge di malinconia, Claudio è costretto a subire una lacerazione: la separazione da quel mondo imperfetto ma puro, non intaccato dalle regole di uno Stato senza cuore, quel mondo in cui si condivide tutti la stessa sorte e la si alleggerisce come si può, è straziante. Inizia la vita in collegio e prende forma lo scarto rispetto al mondo esterno che accompagnerà Claudio per sempre, un sentimento che mescola inadeguatezza e ingiustizia, che farà nascere in lui la volontà di "raddrizzare la sorte" e lo porterà, di lì a poco, a scegliere l'illegalità come forma di resistenza rispetto a una realtà percepita come troppo ostile.

 

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Claudio viene arrestato per la prima volta e portato al carcere minorile di Porta Portese. Mentre scopre l’universo carcerario, Claudio si confronta anche con le sue regole non scritte e determina in fretta chi annoverare tra gli amici e chi tra i nemici. Anche se è alla sua prima esperienza penitenziaria, Claudio non è spaesato: la realtà squallida delle celle gli ricorda quella delle camerate del collegio nel quale ha passato l’infanzia. 

 

[ Leggi l'estratto ]

La vita di Claudio e dei suoi amici di borgata non è fatta solamente di espedienti, ma anche di speranze, di sale da ballo e di innamoramenti improvvisi. È in una sala da ballo, a Torre Angela, una domenica pomeriggio che Claudio incontra Rossana, una ragazzina bionda di quindici anni che con disarmante spontaneità cerca un contatto, forse un’avventura. Rossana è una ragazza normale, vive con semplicità, ha dei genitori che la amano e tante sorelle. Con lei Claudio si sente a casa: Rossana gli trasmette la serenità e la sicurezza di cui ha bisogno per affrontare una quotidianità sempre al limite. 

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