Scheda di dettaglio
Sinossi
Severina, quinta figlia di un'ex filatrice e di un cantoniere, affida alle pagine del diario l'infanzia e la giovinezza nelle campagne della provincia di Cremona. 
Per aiutare la famiglia che durante il ventennio fascista, come molte altre famiglie italiane, vive in grandi ristrettezze economiche, impara il mestiere di sarta, ma non abbandona la sua passione: lo studio, che si concede solo di notte, di nascosto. 
Allo scoppio della guerra le condizioni di vita della popolazione peggiorano, i tedeschi e gli squadristi seminano il terrore. Chi non aderisce al Partito non trova lavoro, o viene licenziato. 
Contraria a questo regime si mette in contatto con alcuni socialisti del Comitato di Liberazione Nazionale ed entra nella Resistenza, contro la volontà della sua famiglia. 
Incarcerata dopo un rastrellamento descrive le dure condizioni della detenzione prima a Cremona, poi a Bergamo, dove viene detenuta in una struttura sporca e senza servizi, sede del Tribunale speciale che decideva per le fucilazioni o le destinazioni ai campi di concentramento, dove Severina riesce, seppur con grande difficoltà, a sopravvivere alla fame e al freddo. 
Ma quando la Liberazione è ormai imminente, un messaggio radiofonico dal Comitato di Liberazione Nazionale ordina la scarcerazione dei detenuti. 
Severina partecipa con altri ex detenuti alla Liberazione di Bergamo, conclusa con la fuga dei tedeschi e dei fascisti. 
Severina diventa un'eroina agli occhi dei suoi compaesani. 
 
La storia di Severina è presentata all'interno del volume "1945, l'anno della rivolta", pubblicato da Giunti Gruppo Editoriale, Diario Itlaiano n 13 nel 1995, nell' dell'antologia “Voci dalla guerra civile”, pubblicata da Il Mulino nel 2012 a cura di Luigi Ganapini ed anche nell’antologia “La vita è un sogno”, pubblicata da Il Saggiatore nel 2016.