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Scheda di dettaglio

Autore
Nome cognome
Leo Ferlan
Data di nascita
1928
Sesso
m
Luogo di nascita
Idria Slovenia
Diario
Tipologia testuale
Epistolario
Consistenza
pp. 306
Natura del testo
Originale autografo: 1 Dattiloscritto: 8 Fotocopia originale: 2
Tempo della scrittura
1952 -1955
Estremi cronologici
1928 - 1961
Provenienza geografica
Idria Slovenia
Soggetti
Amore Famiglie Filosofia Folclore Introspezione Lavoro Letteratura Viaggi
Parole chiave
Ricerca scientifica Tradizioni
Luoghi del racconto
Algeri

Leo Ferlan

La geometria dei sentimenti

La storia di un amore che nasce e cresce per corrispondenza, tra Algeri e Udine, negli anni ’50.

Variazioni su M. lavora sull’assenza delle parole di Miriam, sulla potenzialità di questo spazio vuoto. Martina Melilli e Botafuego hanno chiesto a Renato Rinaldi di dare voce a Leo, e in parallelo hanno invitato una serie di persone – diverse per età, provenienza, esperienze, occupazione e sessualità – a ipotizzare, immaginare e interpretare la metà mancante di questo scambio epistolare: le lettere di Miriam. Ogni volta, la persona è stata invitata a immaginare se stessa nella situazione di Miriam, traendo spunto dalle proprie esperienze e dalla propria traiettoria biografica. A livello sonoro, lo scambio fra Leo e Miriam è stato reso attraverso il medium che oggi ha preso il posto della lettera: il messaggio vocale.
Variazioni su M. Martina Melilli e Botafuego
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Sinossi

Algeri 1952. Leo, un giovane italiano di Idria (oggi Slovenia), botanista autodidatta, integra un gruppo di ricerca francese che lo incarica di cartografare la vegetazione del territorio algerino della bassa valle dell’Oued Cheliff. Percorre il paese in lungo e in largo, le città di Algeri, Mascara, Saida, El Kheider, Garyville, Bou Alam, Aflou, Laghouat, Ghardaia, Djelfa, Boghari, Medea; ma anche il bosco di eucalipti di Hamadena, le lande del Bled Teferchat, i terreni argillosi del Sidi Abd El Kader Moul Gaa, le sabbie e la polvere d’Ourizane, le rocce rosse del Dahra, il territorio del Kudia bel Krarrouba, i boschi di tamerici e le caverne del Kef N’Soura, i campi paludosi di giunchi del Merdja Sidi Abed, il deserto del Sud Oranese.

Un giorno riceve una lettera da una giovane donna del suo paese, Miriam Colautti, amica di amici, che gli chiede consiglio per trovare lavoro ad Algeri. Leo intercetta il malessere della compaesana, accoglie il suo desiderio di evasione, ma le suggerisce di restare e di trovarsi una passione. Lei lo prende alla lettera: Miriam comincia a scrivere a Leo con regolarità, la prima lettera è cordiale, la seconda amichevole, la terza è una lettera d’amore.

Per tre anni Myriam e Leo si amano a distanza, attraverso un carteggio fitto di racconti, immagini, considerazioni sull’amore e sulla vita, tra Algeri e Udine. Leo ama l’Algeria, ma ama Miriam più della sua terra d’elezione, decide così di tornare in Italia per sposarla. Il ritorno ha però il gusto amaro del compromesso: Leo ottiene una posizione a Bergamo, lontano dal Friuli di Miriam e dalla luce d’Africa. La corrispondenza continua, l’impazienza si fa grande e con essa la consapevolezza dei limiti cui vanno incontro entrambi. Leo e Miriam riescono a sposarsi, ma Leo, affetto da una malattia rara, muore a 33 anni, nel 1961.

Miriam ha conservato le lettere di Leo per tutta la vita e le ha affidate all’Archivio di Pieve Santo Stefano nel 2008.

 

Le lettere di Leo hanno vinto il PREMIO PIEVE SAVERIO TUTINO nel 2008 e sono state pubblicate da Terre di mezzo nel 2009 in un volume dal titolo "La geometria dei sentimenti, Lettere d'amore".