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Autore

Emilia

Anno

1872 -1881

Luogo

Milano

Tempo di lettura

4 minuti 30 secondi

Le parole nascoste

Tutto ciò che è nuovo e bello, voglio vederlo co' tuoi occhi

Venezia 8 Luglio 1876

 

Federico mio 

Oggi è il primo Sabato che sono condannata passare senza di te... Quale differenza, mio Dio, da quei bei giorni di Frascati!!... giorni beati e sereni, che volarono rapidi come il baleno... ore soavi di trepidazione e di ansia... che noi soli possiamo dirci e ripeterci — momenti di felicità, momenti di felicità in cui tutta la mia vita si concentrava ed il mio cuore batteva impetuoso al tuo apparire... al suono del campanello... quando ti aprivo... che ti vedevo... quando il tuo sguardo riposava nel mio... e che un caro amplesso confondeva le anime nostre!! oh! Federico, di quegli ineffabili istanti che io passai stretta fra le tue braccia, dimentica del mondo intero, non mi resta in oggi che un soave ricordo!... tutto si è dileguato come un sogno lasciandomi sola e immersa nella più profonda tristezza, dalla quale non mi è ancora possibile di scuotermi. 

E tu pure al pari di me mio diletto, sentirai quanto ci manca, essendo così lontani l'uno dall'altro...

Non ho ancora veduto né visitato nulla; né quanto meno sento la volontà di andare in nessun luogo.

Il soggiorno però di questa rimarchevole città, della quale ogni sasso, ogni pietra, ogni palazzo, ci dice e ci ricorda i fatti e la grandezza della passata Repubblica, i delitti successi all'ombra del famoso leone di S. Marco, le acque della laguna, che silenziose s'aprivano a ricevere le povere vittime, che, o per ragioni di stato o per vendetta venivano sacrificate, tutto mi desta un senso indefinito di terrore, di mestizia e di muta ammirazione che non saprei descriverti. 

Se queste impressioni potessi dividerle con te, quanto sarebbero maggiori e come tutto il bello lo gusterei di più... ma così non deve essere... vedo, ammiro senza che l'entusiasmo mi faccia correre un brivido, e mi scuota la fibra, ancora tutta piena della pace e quiete del mio dolce nido in Frascati. 

Con questa disposizione d'animo, mi sono prefissa di non visitare che l'arsenale, riserbandomi tutto il resto vederlo, quando ritorneremo assieme. Venezia è veramente la città degli innamorati, e noi Federico rinnoveremo una seconda luna di miele... Che te ne pare??... 

Io tengo ferma speranza che molto lontani l'uno dall'altro non resteremo più, perché anche non lo potrei, così, tutto ciò che è nuovo e bello, voglio vederlo co' tuoi occhi, e le impressioni che debbo risentire, mi vengano sempre, e solo da te... 

Questa bella città, tanto prediletta da Byron, ci possederà nuovamente entrambi, felici e ricchi del nostro amore... Che noi manterremo vivo e puro, come l'unico nostro bene... l'unica nostra speranza, cercando nella reciproca stima e confidenza ritrovare il conforto che tanto ci abbisogna per sopportare questi mesi di separazione. Questa mattina come ti ho scritto sul giornale feci la mia prima immersione nelle acque della laguna. 

Alle 8 sono escita di casa e mi portai allo stabilimento, a Rima, ove presi l'abbonamento per 12 bagni, e sola e con tutta libertà, nel mio camerino, mi bagnai provando la maggiore delizia. 

Paolino non volle venire nell'acqua, ma domani spero vincerlo, e sono sicura che una volta incominciato, non vorrà più sortire. Io credo che tanto a me che al figlio, questi bagni gioveranno assai, e potrò, pel mio ritorno a Milano, essere proprio bene in salute. 

Finora però dopo quello sturbo avuto in Frascati, non mi sono ancora rimessa — nei primi giorni del mio arrivo costà stetti ancora male ma con questi caldi non voglio prendere medicine. Paolino sta benissimo — mangia, gioca, dorme e fa capricci.

[manca la fine]

Particolari dalle lettere di Emilia. Fotografia Luigi Burroni.
Particolari dalle lettere di Emilia. Fotografia Luigi Burroni.
Particolari dalle lettere di Emilia. Fotografia Luigi Burroni.
Particolari dalle lettere di Emilia. Fotografia Luigi Burroni.