Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Privacy completa.

Logo Fondazione Archivio Diaristico Nazionale

Autore

Claudio Marabini

Anno

1976 -2009

Luogo

Roma

Tempo di lettura

10 minuti

Noi e la RDT - Lettere dalla DDR (1976-1978)

lo sono sostanzialmente un pigro: mi piace pensare, avere delle idee mie, magari anche scriverle. Ma non in modo troppo impegnativo.

Esatta ritrascrizione delle lettere originali, spedite da Berlino Ovest, che avevo raccomandato di conservare accuratamente a Roma. Non era certo il caso di conservarne copia da noi, in quella nostra "Berlino-Est".

ZIB n.1

(già inserito all'inizio dello "Zibaldone", era tratto da un foglietto scritto sull'aereo, un vecchio Tupolev ad elica, in occasione della prima Riunione d'Area a Budapest; all'inizio della mia missione a Berlino. L'originale, scritto in aereo su un foglietto di fortuna, era inserito insieme agli altri nella cartella grigia con gli originali delle Lettere).:

Venerdì 5 Dicembre 1975

(in volo fra Berlino e Budapest):

1)

lo sono sostanzialmente un pigro: mi piace pensare, avere delle idee mie, magari anche scriverle. Ma non in modo troppo impegnativo. Forse uno "Zibaldone" (alla Leopardi, tanto per essere modesto!) ecco quello che potrebbe fare per me.

2)

Mi piace volare su un vecchio aeroplano ad elica. Passata la prima impressione di insicurezza (abituato ai moderni mostri tutta tecnica e precisione), queste grandi eliche che semplicemente si avvitano in uno spazio così limpido, così naturale, trascinandosi dietro il loro carico umano in uno scatolone dall'aria rappezzata, pieno di bulloni e di toppe... tutto questo mi sembra restituire al volo un aspetto più umano. Nello stesso tempo, è un invito a ricordarsi delle regole della natura, che queste eliche sembrano quasi rispettare nel violarla, ed una esaltazione dell'ingegno umano che ha saputo trovare i modi per sfruttarle...  Ma senza arrivare agli eccessi di una tecnologia che sembra, talvolta, voler distruggere questa natura in cui viviamo.

 

Foto dalla memoria di Claudio Marabini
Foto dalla memoria di Claudio Marabini
Foto dalla memoria di Claudio Marabini
Foto dalla memoria di Claudio Marabini
Qui campano ancora, tutti i giorni, piagnucolando come se la guerra fosse finita ieri ed è per quello che stanno tutti male... Tutta colpa del fascismo (dopo trenta e passa anni... !).

ZIB n.2

Berlino, 8 maggio 1976

Carissimo Pino,

sono le sei del mattino di sabato e approfitto adesso per scriverti due righe. O meglio, spero finalmente di raccontarti qualcosa di come va qui la vita. Fra l'altro, dovrebbe servire per invogliarti a passare un po' di tempo da noi, appena ti sarai rimesso (ho saputo ieri che ti sei buscato qualche accidente, ma spero che passerà presto se non insisterai con quelle abitudini, vedi sigarette, che non credo ti facciano molto bene!). Del resto ormai è scontato che a metà giugno verremo giù per le elezioni ma, qualche giorno prima, verrà anche Maria con i pupi per gli esami di Fabio. Sembra che saranno verso il 13 giugno, poi loro resterebbero fino al 20 per ritornare su con me. Anzi, è proprio in quella occasione che potremmo venire su tutti insieme. Datti da fare, con questo passaporto !

... erano gli esami di Quinta Elementare che Fabio avrebbe sostenuto a Roma, d'intesa con le insegnanti, pur avendo interrotto la frequenza dai primi di gennaio per trasferirsi a Berlino. Nel frattempo si era esercitato con noi a casa, in italiano e matematica, ... mentre lì avrebbero avuto entrambi quel primo "shock" dell'inserimento automatico nei "corsi speciali" (!) che quel Regime aveva pensato bene di istituire per i figli del personale straniero, come primo passo per il passaggio, dopo cinque mesi, nella scuola pubblica normale dei "FeDeJot" (la sigla della "Freie Deutsche Jugencf', equivalente locale dei nostri "Figli della Lupa"; ma a noi quella sigla ispirava qualche maliziosa assonanza...). Un'esperienza traumatica, allucinante, che aveva reso necessario un immediato ritiro da quella scuola ed il trasferimento a scuole private in Berlino-Ovest.                            (CM/ '08)

Dunque, cominciando dal tempo: qui adesso ha cominciato di nuovo con bellissime giornate e anche piuttosto calde, anche se bisogna ammettere che finora non abbiamo ancora messo i vestiti estivi (anche perché non ne abbiamo!). Comunque credo che il clima di Berlino sia fra i migliori in Germania e da questo punto di vista non ci si può lamentare. Forse, a quanto dicono, d'estate sarà piuttosto caldo ma sempre meno che a Roma, credo. La casa ormai, a furia di spenderci quattrini sopra, è ormai quasi a posto dopo aver dovuto mettere la moquette (per nascondere quell'orrore che c'era sotto) all'ingresso e perfino nei due bagni, e nelle due stanze più in vista le stesse carte da parati che avevamo a Roma; più accessori vari, ecc. Ma ancora ci sono una quantità di dettagli da sistemare e quindi non ci siamo potuti permettere di invitare nessuno! Noi, invece, siamo stati già diverse volte ospiti sia dall'Ambasciatore, quel Behman dell'Elmo che avevo già conosciuto a Santiago del Cile, che dal Consigliere Commerciale. Tutte carissime persone con cui si può convivere bene..

Avevo  già  conosciuto  l'Ambasciatore in occasione  della  famosa missione-operatori  dell'industria  agroalimentare,  presieduta  dal simpatico Deputato socialdemocratico di cui non ricordo il nome. L'Ambasciatore Behman dell'Elmo era venuto ad accoglierci all'aeroporto in forma non ufficiale, perché non aveva ancora presentato le credenziali (era appena arrivato in Cile); ma qualche giorno dopo sarebbe stato in grado di partecipare all'incontro formale, con il neo­ eletto Presidente Salvator Allende, di quella prima delegazione ufficiale di un paese occidentale in visita nel Cile (!). Altra esperienza estremamente interessante, in occasione della quale Allende, che parlava in quella occasione da vero socialista democratico, si era raccomandato a tutto l'Occidente di non essere lasciato solo, in balìa de 'Unione Sovietica (parole profetiche...).       (CM/'90)

Anche i ragazzini, finora non ci hanno fatto fare cattive figure nemmeno a tavola. Dietro promessa, ogni volta, di qualche regalo devo dire che se vogliono sanno comportarsi bene. Quello che ci ha dato qualche grana è la scuola dei bambini che, mentre è stata accettata piuttosto bene da Fabio, è stato un vero disastro per Valeria. Probabilmente è capitata in un periodo delicato (anche Fabio aveva avuto un momento di crisi, verso i cinque-sei anni, passato solo quando aveva potuto ambientarsi bene fra i suoi compagnetti).

Qui credo che come sistemi pedagogici siano rimasti all'anteguerra! Pensa (e Paola rabbrividirà a questo punto) che usano ancora punizioni tipo mettere in un cantuccio o non far uscire insieme con gli altri, alla fine della lezione, chi non ha fatto i compiti, o non ha portato la penna, o non segue le lezioni... anche se noi avevamo avvisato che la bambina non era in grado di seguire e che non volevamo forzarla! Per non parlare dei "giochi" durante la ricreazione... Nessuno è libero di fare quello che gli pare, devono solo "giocare" a comando secondo quello che permette di fare la maestra...E lo stesso, naturalmente, quando vanno a fare qualche passeggiata, tipo visita a qualche monumento (..."i morti loro" dice Fabio) accompagnato dalle solite lamentele su "fascismo, capitalismo, cattivacci guerrafondai, e meno male che poi è arrivata la gloriosa Armata Sovietica che ci ha liberato... ", ecc.

Qui campano ancora, tutti i giorni, piagnucolando come se la guerra fosse finita ieri ed è per quello che stanno tutti male... Tutta colpa del fascismo (dopo trenta e passa anni... !). Sì, perché sul fatto che stanno male nessuno lo può mettere in dubbio (tutto sommato sono sempre tedeschi) e perciò le AUTORITA' devono sbracciarsi a dare la colpa di tutto a qualcuno. L'unica loro speranza è riuscire a buttare all'aria il "mondo capitalista" (!) prima che il loro mondo gli caschi addosso; e allora, ecco il continuo martellare sul concetto di "internazionalismo proletario", solidarietà ecc. per cui il primo dovere di un marxista-leninista è in ogni caso collaborare (ci sono continue collette per la "solidarietà", vedi sovvenzioni ai partiti comunisti di tutto il mondo) per arrivare alla definitiva vittoria del Comunismo su questo schifo di mondo "capitalista"...

Non crediate che queste sono parole mie, qui tutti i giorni la stampa gioisce se, "grazie alla solidarietà internazionale delle organizzazioni del proletariato" si possono avere "vittorie" come, ad esempio, occupazioni di fabbriche (in Italia, Francia, ecc.) o cacciata dall'Europa delle "multi-nazionali capitaliste" (Lookeded, attraverso scandaletti vari, Leyland che pianta l'Italia, Motta in difficoltà, GoodYear che molla l'Europa per impiantarsi in Africa "dove, naturalmente, trova migliori possibilità di sfruttamento delle masse operaie" ecc.). Loro, invece, devono essere grati alla "fratellanza con l'Unione Sovietica" per... (qualsiasi cosa, anche la più banale e la più sballata!). Beh, insomma come al solito una letterina su come ce la passiamo qui mi si trasforma in qualche tiratina polemica.  Ma, credete, la contraddizione più enorme è fra quello che le sinistre dicono in Italia e quello che il comunismo dice qui. O meglio (ancora più strano), su quello che di buono si vede qui si potrebbe anche essere d'accordo... basterebbe essere un "nostalgico" del fascismo (!). L'ambiente, credetelo, è in tutto e per tutto lo stesso. Chi è nostalgico di quel periodo avrebbe tutte le attenuanti per potersi dichiarare comunista (o per avere simpatie verso questi paesi). Qui, tutto sommato, è tutto in ordine, mettono perfino le bandiere alle finestre! E quanto al "credere, obbedire e combattere" ne sono pieni tutti gli angoli.

Carissimo Pino, pensa che adesso la moglie mi rimprovera perché non faccio niente per la casa ... è la solita cosa, fra ufficio e casa non ho più il tempo nemmeno di leggere qualche libro. Adesso devo proprio lasciarti, mi è finita pure la penna!  Ma spero di poterti avere a giugno qui da noi. Intanto, arrivederci per le elezioni... E cerca di non fare "capricci", se il dottore ti fa qualche raccomandazione... ti voglio vedere in forma! - Un abbraccio.

*  *  *