Autore
Maddalena M.Anno
1994 -1997Luogo
Sassari/provinciaTempo di lettura
5 minutiVita distrutta
La Mamma venne ricoverata di urgenza in ospedale, cosi il Babo si inpadroni del tuto di noi, la Mamma la operarono a un ulcera, ai polmoni, il babo andava tuti i giorni a trovarla, io non potevo andare l ospedale si trovava in un altro paese, e si doveva prendere il bus.
Il pensiero della Mamma mi faceva male, ma ero tanto confusa, cercavo di ingannare il pensiero che mi torturava, non riuscivo a dimenticare il bruto, avevo paura di incontrarlo di nuovo, la note mi svegliavo spaventata, nel sogno rivivevo tuto, e piu passava il tenpo e piu il pensiero mi torturava.
Il babo era appena tornato dal ospedale, a casa cera un silenzio, mangiammo, e come al solito tuti andarono a dormire, faceva caldo, io mi rimasi in cuccina, cercavo di metere un po di ordine, dun trato vidi mio padre dietro di me.
Maddalena cosa stai facendo, vieni sdraiati anche tu. Miprese la mano e mi porto con lui nella stanza da leto, non capivo tuta quella gentileza, non avevo mai visto il babo cosi, mi fece sdraiare viccino a lui, lui comincio ad acarezarmi, capii che tuto si stava ripetendo, ma questa volta era mio padre.
Mi sentivo le sue mani adosso, mi frugava dapertutto, io mi facve senpre piu picola di come ero, mi sentivo un nodo alla gola, ma non potevo parlare ero come paralizata. Mi chiedevo perche proprio io, ma i pensieri mi venirono blocati dal babo che in quel momento mi prese il viso con le mani, mi tiro a se e mi baccio, mi infilo la sua lingua nella mia bocca, la cosa mi schiffava, ma ero paralizata, non riuscivo a stacarmi da lui.
Il suo respiro si facceva sempre piu forte, lo sentiva che si agitava senpre piu, perche mi chiedevo mi sentivo le lacrime ma non riuscivo a piangere, era come se stessi vivendo in inqubo e non riuscivo a risvegliarmi.
Finalmente, il babo mi fece alzare, dicendomi che lui mi voleva bene e quello che lui faceva con me non lo avrebe fato con nessuno, percio non deci dire niente a nessuno.
Andai a rifugiarmi soto un ponticciello che si trovava opra la strada, scopiai in un pianto, no mi dicevo non puo volermi bene altrimenti non mi avrebe fato questo, mi chiedevo perche prima quel uomo ora mio padre, cosa ne sarebbe stato di me, a chi avrei potuto dirlo, se almeno le pietre che erano la davanti a me avrebero potuto ascoltarmi e darmi una risposta, come avrei potuto vivere piu, mi maledivo di essere venuta al mondo, ora dovevo soddisfare anche le voglie di mio padre. Tornai a casa, ancora tuti dormivano, mi sedeti fuori nella veranda, la gente passava, e io mi chiedevo, chissa se sene accorgono di quanto mi e appena sucesso, cosi abbassai la testa in modo che non mi vedevano la faccia.
La Nonna si sveglio e mi venne vicina, si sedete vicino a me, io ebbi paura che si accorgesse di qualcosa, anche se avrei voluto gridare, ma non potevo, sapevo che se lo avrei deto il babo mi avrebe picchiata, e non ero sicura se gli altri mi avrebbero creduta, non mi sentivo piu sicura, cominciai a odiare la Mamma, perche se lei non avrebe bevuto tante cose a casa sarebbero state diverse, ma ormai era tropo tardi, io ero la condannata, avrei dovuto portare con me un peso che sareabbe stato al di sopra delle mie forze.
Ogni sera il babo usciva, io cercavo di evitarlo quando lo vedevo, ma lui era senpre gentile, fino a una sera che torno sbronzo, io mi trovavo nella cuccina, mi venne vicino e mi accarezzo i capelli, io cercai di allontanarmi, ma era inutile, lui era piu forte di me, mi prese il viso tra le mani e mi baccio con rabbia, di nuovo la sua lingua, si inposseso della mia bocca, rimasi ferma cercavo di non respirare, avevo paura che qualcuno avesse sentito e sarebbe potuto entrare, pensavo che mi avrebbero accusata, oppure non si sarebbero immaginati di quanto stesse sucedendo.
Finalmente mi lascio, non lo guardai in faccia mentre andavo via, corsi al bagno e vomitai, cercavo di dimenticcare ma insistentemente, la mia mente continuava.
Durante la note non dormivo ora non era piu il capoto che mi tormentava, ma mio padre e del uomo che si aprofito della mia innocenza, nei sogni rivivevo tuto, adosso mi sentivo il loro respiro, di mio padre sentivo ancora il profumo del dopo barba, e ogni sua careza senbrava che mi straciassero la pelle.
Finalmente il babo riparti per la Germania, era un sollievo per me, ma mi lascio un peso da portare che sarebbe stato piu grande delle mie forze, e al di sopra di ogni altra cosa.