Scheda di dettaglio
Giovanna Morelli
Gianna, una vita di lotta
L'impegno politico e sindacale di una pensionata milanese: ben presto affianca alla lotta per i diritti delle donne, l'impegno nella Resistenza e nel partito comunista. Dopo gli anni di vita clandestina, diventa membro attivo dell'Unione donne italiane.
Estratti Diario: 4
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Giovanna Morelli, detta Gianna, nasce a Nizza nel 1911 da una famiglia anarchica. Ha appena quaranta giorni quando il padre viene espulso dal territorio francese per i suoi ideali politici. La famiglia rientra in Italia, ma l’avvento del fascismo peggiora maggiormente le loro condizioni di vita, già precarie.
Giovanissima, Gianna sposa un comunista, Agenore Vallini. Nasce un figlio. Pochi anni dopo, il marito viene prima licenziato e poi arrestato per non aver voluto aderire al partito fascista. Dopo l’arresto del marito Gianna, che ha la politica nelle vene ma fino a quel momento l’ha vissuta solo da spettatrice, anche se appassionata, prende in mano le cose: contatta una compagna e comincia a raccogliere denaro per il Soccorso Rosso, denaro destinato a sostenere i compagni detenuti nel carcere di Civitavecchia, dove si trova anche il marito. Dopo quel primo incarico ne seguono molti altri, Gianna diventa a tutti gli effetti una militante comunista della Resistenza. Affianca poi al comunismo la militanza per i diritti delle donne: aderisce ai Gruppi di Difesa della Donna (G.D.D.) e dopo gli anni di vita clandestina entra a far parte dell’U.D.I. (Unione Donne Italiane).