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Scheda di dettaglio

Autore
Nome cognome
Ines Ghiron
Data di nascita
1917
Sesso
f
Luogo di nascita
Alessandria
Livello di scolarizzazione
Frequenza scuola media superiore
Diario
Consistenza
174 p.
Natura del testo
Dattiloscritto: 3
Tempo della scrittura
2001
Estremi cronologici
1917 -1974
Provenienza geografica
Alessandria
Soggetti
Alleati anglo-americani Antifascismo Bombardamenti Campi di concentramento Cinema Ebrei Ebrei italiani Emigrati politici Emigrazione Fascismo Giovinezza Guerra mondiale 1939-1945 Infanzia Lavoro Leggi razziali Matrimonio Migrazione interna Partigiani Partigiani iugoslavi Periodo post-bellico Pittori Pittura Produzione cinematografica Resistenza Scuole Stampa Teatro
Parole chiave
Croce Rossa Italiana Liberazione Partito d'azione Radio Londra Staffetta partigiana
Luoghi del racconto
Alessandria Bergamo Francia Gran Bretagna Londra Lugano Milano New York Parigi Roma Stati Uniti d'America Svizzera Torino Washington

Ines Ghiron

[...] Ho ormai più di ottant'anni

Una giovane donna ebrea, cresciuta tra Parigi e Torino, racconta le leggi razziali, la guerra, la Resistenza - alla quale prende parte attivamente - e la Liberazione.

Sinossi

L'autrice nasce ad Alessandria nel 1917 da genitori ebrei ed emigra con loro piccolissima a Parigi. A metà degli anni Trenta la famiglia torna a vivere a Torino dove diventa allieva del pittore Felice Casorati, nel cui studio conosce e frequenta molti intellettuali antifascisti. Le leggi razziali del 1938 si abbattono anche su di lei. Nel 1939 conosce e sposa in segreto uno dei fondatori di Giustizia e Libertà a Roma. Le rispettive famiglie non condividono l'unione e il clima ostile si ripercuote sui loro rapporti, che presto si deteriorano tra le mura domestiche, mentre resta forte il sodalizio politico. Ines e il marito sono insieme nella Milano bersagliata dalle bombe alleate, e poi di nuovo a Roma dove prendono parte attiva nella resistenza. E' testimone oculare degli avvenimenti più tragici che si consumano durante l'occupazione nazifascista di Roma, soprattutto a danno degli ebrei e dei partigiani, dal rastrellamento del ghetto all'eccidio delle Fosse Ardeatine, dove solo per una serie di circostanze favorevoli non cade vittima anche il marito. Nel frattempo il rapporto affettivo tra i due giovani ha perso ogni spinta e le loro strade si dividono in via definitiva. Ines trova rifugio in un convento di clausura, grazie all'intervento di Monsignor Hugh O'Flaherty, vescovo irlandese che ha giocato un ruolo di rilievo nel soccorso ai clandestini romani. Arriva il giorno della Liberazione. Nel dopoguerra Ines ricomincia da zero molte altre volte, senza mai perdersi d'animo e, anzi, collezionando successi, esperienze umane e professionali stimolanti: prima nella Croce Rossa Americana, poi presso il Consolato Francese, ancora presso la Lux Film, come giornalista e, infine, come assistente di un armatore italiano negli Stati Uniti, assistendo tra l'altro al primo trasporto di bovini dagli Stati Uniti all'Europa, nell'ambito degli aiuti del Piano Marshall. A coronamento di una vita avventurosa, nel 1950 trova l'amore con Sandro Bigliani, architetto torinese che sposa e con il quale ha tre figlie.