Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Privacy completa.

Logo Fondazione Archivio Diaristico Nazionale

Autore

Nicla Borri

Anno

-

Luogo

-

Tempo di lettura

-

Alcuni sprazzi di vita passata

M'è sembrato, ad uscire e andare al monumento dei caduti, di non fare torto a mio marito, era la prima volta che lasciavo casa senza di lui ... e questa gita m'è rimasta nel cuore.

 È stata una coppia di miei condomini a svegliarmi, c'era una gita della Coop e mi hanno detto:

- Vieni, si va a Bassano del Grappa, al monumento ai caduti ? –

È stato il pensiero che sarei andata a trovare tutti i morti della guerra '15-'18 che mi ha scosso e ho accettato. M'è sembrato, ad uscire e andare al monumento dei caduti, di non fare torto a mio marito, era la prima volta che lasciavo casa senza di lui ... e questa gita m'è rimasta nel cuore.
Era una giornata piena di sole, nella pianura ai piedi del monte pascolavano le mucche, poi, piano piano che salivamo sul Grappa, abbiamo trovato una nebbia sempre più fitta. Siamo arrivati in cima dove, come in un grande cimitero, giovani italiani e austriaci riposano, uccisi dalla guerra, ragazzi con nome e senza, uniti nella morte, e lassù trovammo una fitta nebbia che ci bagnava, faceva freddo, ma mi sembrava giusto che fosse così. Mi sono emozionata e ho girato leggendo nomi, età, provenienza e pensando al dolore delle madri e mogli, ho pianto.
Siamo tornati molto tardi a casa e ho trovato sulle scale uno strano movimento, in casa del mio vicino c'era mio fratello e mia cognata che mi aspettavano. Mio fratello mi è venuto incontro dicendomi di stare calma, tutto era accaduto perché il proprietario dell'appartamento sopra il mio era in ospedale a Pisa, molto grave, e mentre la moglie era da lui era scoppiato un tubo dell'acqua in questo appartamento allagando il mio. C'erano i pompieri e tutto il vicinato era sulle scale. Sono entrata in casa ed ho trovato un macello, tutto il mobilio, il divano inzuppato, un puzzo di bagnato ...
Non ho avuto reazione, non m'importò nulla, né della casa, né del mobilio, niente, ho abbracciato la moglie del mio vicino dicendole di pensare solo a suo marito e non a me, piano piano tutto si sarebbe asciugato. Sapevo che tutti si erano prodigati per me, per la mia casa. Avevo una grande calma dentro di me, pensavo che tutto è niente al confronto di una grave malattia che colpisce la persona più cara, e io lo sapevo bene.
Da allora ho ripreso ad uscire ... si era riagganciato il filo alla vita e ... con gli altri.