Scheda di dettaglio
Elsa Crevatin
Da una terra all'altra
La storia di una donna esule tre volte.
Estratti Diario: 5
Vai agli estrattiSinossi
Elsa Crevatin nasce a Salonicco da genitori italiani nel 1923. I nonni di Elsa, da parte di padre di origini mantovane e istriane, da parte di madre maceratesi, approdano alla fine dell’Ottocento in quello che all’epoca è ancora l’Impero ottomano, in cerca di una vita migliore.
L’infanzia di Elsa è gioiosa, le giornate hanno come orizzonte il mare, l’atmosfera che si respira è aperta e cosmopolita. In casa di Elsa si parlano tante lingue quante sono le persone che vi abitano: si passa dalla lingua materna, l’italiano, alla lingua di vita, il greco, e non mancano il turco, il francese e lo spagnolo.  
Nel 1941 la famiglia viene espulsa dal territorio a causa di un accordo preso tra lo stato italiano e quello greco, in seguito alla campagna italiana di Grecia: Elsa chiude per sempre la porta della grande casa dalle tante lingue in cui è cresciuta. Nessun membro della famiglia vi farà mai ritorno. Si rifugiano in Istria, a Parenzo, città di cui è originario il nonno paterno di Elsa e dove ancora vive una zia. Parenzo ricorda Salonicco, ci si potrebbe ricostruire una vita, allentare la morsa dei ricordi. Rimangono però a Parenzo poco più di due anni. All’arrivo dei Titini lasciano un altro pezzo delle loro origini e, per la seconda volta, fuggono per sempre.
Trovano riparo a Trieste, anche Trieste è una città di mare, anche a Trieste si potrebbe restare, ma anche a Trieste Elsa e i genitori assistono all’arrivo dell’esercito di Tito. Elsa racconta con dovizia di dettagli e vibrante lucidità il destino degli esuli: prima quello degli italiani costretti ad abbandonare la Grecia, poi quello degli istriani di lingua e cultura italiana costretti ad abbandonare l'Istria. Tra i ricordi di Elsa vi sono i drammatici massacri delle foibe e i quaranta giorni di Trieste, altra città dalla quale Elsa si separerà per riprendere gli studi di medicina a Modena, dove tutt’ora vive.