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Scheda di dettaglio

Autore
Nome cognome
Mamadou Diakite
Data di nascita
1984
Sesso
m
Luogo di nascita
Abengourou (Costa d'Avorio)
Livello di scolarizzazione
Diploma scuola media inferiore
Mestiere/Professione
Attore
Diario
Tipologia testuale
Memoria
Consistenza
33 pagine
Natura del testo
Dattiloscritto: 2 Formato Digitale: 1
Tempo della scrittura
2019
Estremi cronologici
2014 -2017
Provenienza geografica
Costa d'Avorio
Soggetti
Corruzione Emigrati Emigrazione Immigrati Immigrati africani Immigrazione Organizzazioni non governative Solidarietà Stranieri Tratta di persone Violenza
Parole chiave
DiMMI, Diari Multimediali Migranti Emigrazione esterna Immigrati ivoriani Migranti Trafficanti
Luoghi del racconto
Abidjan Africa Agadez Burkina Faso Catania Costa d'Avorio El-Gatrun Foggia/provincia Libia Lomè Manfredonia Niger Saaba Sabrata Togo Zauia

Mamadou Diakite

Il candidato

Un giovane ivoriano racconta con dovizia di particolari la durezza del viaggio che lo porta dalla Costa d'Avorio all'Italia.

Sinossi

Mamadou ha trentadue anni quando decide d’intraprendere il viaggio che la sua gente chiama il Viaggio della Morte o della Vita Migliore. Un viaggio che, comunque vada, è morte prima della morte. Nel 2016 Mamadou diventa un candidato, è così che chiamano le persone che decidono di affrontare il viaggio, come se si trattasse di un concorso, anche se è un viaggio durante il quale la loro vita non ha nessun valore, se non i franchi cfa o i dinari che i trafficanti cercano nei loro abiti per mezzo di torture. Trafficanti, corrispondenti, passeurs, taxisti, traghettatori, guardie costiere: tutta l’umanità disumana che sta tra loro e la terra promessa, che non è una terra, ma un mare, il mare Mediterraneo, blu, affascinante, immenso. 

Sono candidati per motivi diversi: c’è chi fugge guerre di religione, chi si allontana dalla famiglia per nascondere l’orientamento sessuale, chi si sottrae a un destino segnato dalla miseria. Tutti inseguono un sogno. E forse è per questo che ognuno porta con sé il vestito più bello, per far bella figura all’arrivo, perché all’arrivo c’è sempre un sogno e se si arriva, si vince. 

Ma il viaggio, come ogni viaggio, ha le sue regole. E così la narrazione si trasforma in una testimonianza dettagliata del “sistema” di sequestro dei migranti orchestrato spesso da ex migranti o futuri candidati, invischiati nell’economia del traffico di vite umane per trovare le risorse necessarie per affrontare il viaggio o tornare a casa. Un sistema fatto di luoghi di detenzione arbitraria, “ghetti”, che accomunano il deserto, il mare e la terra promessa, in un unico universo concentrazionario di sfruttamento e violenza. 

Mamadou però si definisce un candidato fortunato: dopo sofferenze, umiliazioni, torture, tentativi mancati, riesce a prendere il mare e ad approdare in Italia. Lampedusa, Catania, Foggia e poi Manfredonia, dove oggi lavora come attore in una compagnia teatrale. 

 

La storia di Mamadou è presentata all'interno dell'antologia dei racconti finalisti del concorso "DiMMi, Diari Multimediali Migranti 2019" pubblicata nel 2020 da Terre di mezzo con il titolo "Il Confine tra noi, Storie migranti". Antologia a cura di Natalia Cangi, Patrizia Di Luca, Alessandro Triulzi. Prefazione di Michele Colucci. Testi di Mamadou Diakite, Fatima Mohamed Abdullahi, Olawale Williams, Falaye Sissoko, Paule Roberta Yao, Houda Latrech, Nahida Akhter, Maia Tsertsradze, Seydi Rodriguez Gutierrez, Liudmila Florenta, Tatjana Vukic, Carlos Roberto Rodriguez, Mouhamadou Lamine Dia, Ndack Mbaye, Atdhe Lusha, Alejandro Luis Vidangos.