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Autore

Piero Terracina

Anno

-

Luogo

1938 -2003

Tempo di lettura

5 minuti e 30 secondi

La memoria e la speranza

L'inizio fu anni prima e precisamente il 5 settembre 1938 quando il re Vittorio Emanuele II firmò il regio decreto legge n.1390 "Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista".

L'inferno di cui vi parlo si chiama Auschwitz/Birkenau ma ci giungemmo con una lunga storia che non ebbe inizio quella sera del 7 aprile 1944 quando vennero ad arrestarci le SS, accompagnate, fin sulla porta della casa dove eravamo rifugiati, da due fascisti. L'inizio fu anni prima e precisamente il 5 settembre 1938 quando il re Vittorio Emanuele II firmò il regio decreto legge n.1390 "Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista". Con questo primo decreto tutti gli allievi di ogni scuola, gli studenti universitari, gli insegnanti, i ricercatori e il personale "di razza ebraica" di qualsiasi mansione, dovettero abbandonare, chi subito chi dopo qualche mese, le scuole pubbliche e le università. Dopo la guerra quattro accademici che avevano lasciato l'Italia a motivo di questo decreto o vissero in clandestinità furono insigniti del premio Nobel. Li elenco: Emilio Segré per la fisica, Salvatore Edoardo Luria per la fisiologia, Franco Modigliani per l'economia e Rita Levi Montalcini per la medicina. Inoltre Albert Einstein, il più grande scienziato del XX secolo, fu estromesso dall'Accademia dei Lincei che è una delle più antiche accademie scientifiche italiane.

La tempestività legislativa fu con tutta probabilità dettata dalla volontà di applicare la discriminazione razziale già nel nuovo anno scolastico che iniziava allora il primo ottobre.

Dunque nel settembre 1938, dando seguito alla pubblicazione del Manifesto degli scienziati razzisti, ed ancor prima che il Gran Consiglio del fascismo si pronunciasse sulla Dichiarazione sulla razza, il Consiglio dei ministri varò le prime norme anti ebraiche. La tempestività legislativa fu con tutta probabilità dettata dalla volontà di applicare la discriminazione razziale già nel nuovo anno scolastico che iniziava allora il primo ottobre. Solo successivamente infatti, il 10 novembre 1938, il Consiglio dei ministri procedette alla complessiva sistemazione legislativa della "questione ebraica", traducendo sul piano giuridico le direttive emanate dal Gran Consiglio del fascismo con il regio decreto-legge 17 novembre 1938 (Provvedimenti per la difesa della razza italiana}, che può considerarsi il testo base della persecuzione antiebraica ed il regio decreto- legge 15 novembre 1938 (Integrazione e coordinamento in unico testo delle norme già emanate per la difesa della razza nella scuola italiana}, in cui si precisavano le misure già in corso di attuazione da parte del Ministero dell'educazione nazionale. Le disposizioni dicevano che nelle scuole statali era possibile formare classi di soli alunni ebrei che avrebbero però frequentato le lezioni in orari diversi. Così nell'ottobre 1938 fui accolto nella solita classe della scuola Francesco Crispi per circa due mesi, in attesa di formare le classi per ebrei, ma il numero minimo richiesto per formare una classe non venne raggiunto e fui costretto a lasciare la scuola pubblica, i miei compagni e passare alla scuola ebraica.